Con 105 nuove aziende agricole condotte da giovani negli ultimi due anni l’agricoltura in provincia di Modena fa segnare un vero e proprio exploit. E’ quanto emerge sulla base dei dati delle domande di primo insediamento del Piano regionale di Sviluppo rurale da quando sono partiti i bandi (fine del 2015) dall’analisi di Coldiretti presentata oggi a Bologna nel corso dell’incontro sull’”Agricoltura 4.0” promosso da Coldiretti Giovani impresa Emilia Romagna e cofinanziato dalla Commissione Europea Agri 2016/0185, nell’ambito delle iniziative promosse per la realizzazione di attività di informazione in merito alla Politica Agricola Comune.

Nella provincia di Modena – sottolinea Coldiretti – nel solo 2016 si è registrato un aumento del 7,2% delle imprese agricole gestite da under 35 che fa spiccare il settore agricolo, con 18 nuove imprese rispetto all’anno precedente, nel tessuto imprenditoriale locale segnato da una diminuzione complessiva del 3,1% (pari a 167 imprese in meno). La riduzione maggiore – riferisce Coldiretti Modena – si è verificata nelle costruzioni (-9,8%), seguite dai servizi (-6,4%)  e dalle attività manifatturiere (-3,2%). Segno positivo, oltre all’agricoltura per i servizi alle imprese che crescono dello 0,8%.

Sulla base dei dati dei due bandi finora conclusi in Emilia Romagna e in previsione dei prossimi quattro bandi, Coldiretti stima che ci siano opportunità di insediamento nell’agricoltura emiliano romagnola per oltre 2.000 giovani agricoltori. Secondo il delegato regionale di Coldiretti Giovani Impresa, Andrea Mingardi, “il ritorno dei giovani in agricoltura non è solo un interesse generico per la campagna e la vita bucolica, ma è soprattutto un scelta imprenditoriale determinata anche dalle forti innovazioni che corrono sui campi con l’applicazione di nuove tecnologie all’avanguardia che mettono alla prova i giovani della generazione digitale, sia sul fronte economico sia sul fronte di tutela ambientale”.

Proprio all’incontro di Coldiretti sono state presentate la App TerraInnova e le iniziative per lo sviluppo dell’Agricoltura di Precisione. TerraInnova – spiega Coldiretti Modena – è una nuova applicazione creata da Coldiretti, rivolta ai giovani che intendono avvicinarsi al settore agricolo, alle imprese che già vi operano e a tutti gli altri imprenditori interessati. L’App è in grado di supportare le attività attraverso una serie di specifici servizi integrati online e a portata di smartphone che consentono di conoscere i bandi di sviluppo rurale, di monitorare l’andamento dei prezzi dei prodotti agricoli di proprio interesse e valutare, attraverso una “simulazione” di Business Plan, la validità della propria idea imprenditoriale.

L’Agricoltura di Precisione o Precision Farming – informa Coldiretti Modena – è un sistema che rivoluzionerà i sistemi di coltivazione con l’applicazione di tecnologie digitali all’interno dei processi produttivi finalizzati ad una agricoltura di maggiore qualità e produttività, abbinati alla riduzione dei costi e all’aumento della sostenibilità ambientale. A tal proposito – è stato ricordato all’incontro dei giovani Coldiretti – l’innovazione arriva proprio dall’Emilia Romagna: le Bonifiche Ferraresi, la più grande aziende agricola italiana, ha stipulato una partnership con Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare), ente che fa capo al ministero delle Politiche Agricole, per sviluppare l’Agricoltura di Precisione in Italia e portarla dall’attuale 1% al 10% entro il 2021.

“Abbiamo di fronte una occasione forse irripetibile per sostenere il grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana e la competitività delle impese – ha detto il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – sono infatti molti i giovani che hanno deciso di mettersi in gioco in un settore considerato troppo antiquato per immaginare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, innovatori e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri”.

All’incontro il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha sottolineato che “c’è un ritorno dei giovani in agricoltura e come Regione noi li sosteniamo con i finanziamenti del Psr. Stiamo anche cercando risorse aggiuntive perché crediamo che il settore agricolo possa dare un contributo importante per dare lavoro. I numeri ci stanno dando ragione visto che l’Emilia Romagna è la Regione che più a ridotto la disoccupazione”.