Proprietà e sindacati della Trussardi di Cognento stanno lavorando per trovare un’intesa che stabilisca alcuni punti fermi dopo l’incontro avvenuto nei giorni scorsi in Confindustria nel quale è stata garantita la volontà di procedere con un percorso condiviso e non con atti unilaterali.

Lo ha detto l’assessore al Lavoro Andrea Bosi rispondendo in Consiglio comunale, giovedì 1 giugno, all’interrogazione sulla situazione della Trs Evolution Spa, azienda della famiglia Trussardi che produce accessori per l’abbigliamento, presentata da Marco Malferrari per Art.1-Mdp e sottoscritta anche da Per me Modena. “In sostanza – ha sottolineato Bosi – non possiamo dire che l’allarme sia rientrato ma si è diffuso un cauto ottimismo sul futuro immediato dei dipendenti”.

Nell’interrogazione, dopo aver sottolineato che da oltre un anno decine di dipendenti sono in cassa integrazione a zero ore nonostante all’azienda di Cognento siano state trasferite nuove attività dopo la chiusura dello stabilimento di Rignano, Malferrari aveva chiesto se “risulta che l’azienda stia continuando, nonostante la situazione dei dipendenti, ad assumere personale di vertice” e se l’Amministrazione non ritenga opportuno convocare un tavolo istituzionale “per fare chiarezza sulle reali intenzioni della Trussardi”.

I rappresentanti della direzione aziendale e dei sindacati, ha spiegato l’assessore, stanno lavorando in questi giorni per definire un percorso che garantisca, tra gli altri elementi, il mantenimento dell’attuale pianta organica fino a luglio 2018, data di scadenza del contratto di locazione dello stabilimento; la valorizzazione delle competenze e delle eccellenze che il nostro manifatturiero è in grado di produrre; la disponibilità a ragionare di flessibilità oraria per mantenere la produzione nello stabilimento di Cognento; investimenti nella formazione.

Lo stabilimento Trussardi di Cognento, come molte altre aziende del settore, sta affrontando un periodo di crisi che già nel 2016 ha portato a una riduzione della forza lavoro, passata da 130 a 90 dipendenti (alcuni hanno accettato il trasferimento a Milano mentre per altri si era avviato il percorso di mobilità). Parallelamente a questi provvedimenti, è stata attivata una Cassa integrazione straordinaria a zero ore per 40 persone e infine, ha confermato l’assessore, ai dipendenti, in ragione del perdurare della crisi sono stati tolti il premio di produzione e il bonus natalizio, mentre contemporaneamente sono state trasferite a Modena attività prima svolte nello stabilimento di Rignano.

Nella replica il consigliere Malferrari ha affermato che “per fortuna c’è un’Amministrazione comunale che interviene e un Consiglio che sollecita l’intervento. Mi sembra infatti di poter dire, se pur con cautela, che la vicenda stia migliorando”. Il consigliere ha poi evidenziato che la proprietà sembra intenzionata a rimanere sul territorio perché “riconosce che qui si sono sviluppate le competenze che le permettono di rimanere competitiva e questo spero sia un incentivo, anche per le altre aziende, per valorizzare adeguatamente il personale e puntare a un lavoro di qualità”.