Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di manutenzione e restauro di dodici monumenti nel cimitero della Certosa nel quadro di una convenzione scuola-cantiere tra Istituzione Bologna Musei | Museo civico del Risorgimento e Accademia di Belle Arti di Bologna.
Tra le opere interessate dagli interventi, la tomba di Giorgio Morandi e il Monumento agli Internati Militari Italiani nei lager nazisti.

L’intervento,  il cui termine è previsto per il 6 agosto, si inquadra nell’ambito di una convenzione siglata tra Istituzione Bologna Musei | Museo civico del Risorgimento e Accademia di Belle Arti di Bologna, che prevede un’esperienza di cantiere scuola per allievi del Corso di Diploma Accademico in Restauro dei materiali lapidei e superfici decorate dell’architettura, sotto la direzione e responsabilità tecnica del professor Augusto Giuffredi in collaborazione con la professoressa Lucia Vanghi, e con la consulenza storico-scientifica del Museo civico del Risorgimento che cura la valorizzazione culturale dell’area cimiteriale.

Le attività, eseguite nei momenti climaticamente più adeguati, interessano beni di pregio storico-artistico individuati in diverse zone del complesso cimiteriale. Gli interventi più consistenti, finalizzati al restauro conservativo, riguardano due monumenti di particolare rilevanza anche sul piano civile per la memoria della storia novecentesca di Bologna, la tomba di Giorgio Morandi e il Monumento agli Internati Militari Italiani nei lager nazisti, entrambi realizzati su progetto dell’architetto Leone Pancaldi.

Il monumento funerario a Giorgio Morandi, completato nel 1964 su volontà delle sorelle dell’artista Anna, Dina e Maria Teresa, si compone di una parete cementizia coronata da una scultura in bronzo che ritrae il busto di Morandi, realizzato da Giacomo Manzù, e un sarcofago in marmo greco bianco. Le operazioni predisposte intervengono sui fenomeni di degrado più evidenti attraverso il trattamento biocida delle superfici cementizie e marmoree; la riduzione dell’edera infestante sul lato destro del monumento; la rimozione dei depositi incoerenti; il consolidamento localizzato delle superfici; le stuccature con riproposizione plastica delle lacune di maggiore entità o dannose alla conservazione; il trattamento di protezione finale.
L’intervento consente di riportare allo stato originario un monumento molto caro ai cittadini bolognesi e conferma la volontà del Comune di Bologna di valorizzare e dare rilevanza alla figura di Giorgio Morandi, tra i massimi esponenti dell’arte italiana del XX secolo, che ha dato e continua a dare lustro alla città in tutto il mondo.

La seconda pregevole opera di Leone Pancaldi interessata da un progetto di restauro è il Monumento agli Internati Militari Italiani caduti nei lager nazisti realizzata nel 1986 e collocata in un’aiuola delimitata da un cordolo quadrangolare di elementi in calcestruzzo, a ridosso delle mura del cimitero. Il monumento presenta due strutture verticali in cemento bianco nell’atto di comprimere un reticolo in bronzo sotto cui è posto un sarcofago che reca l’iscrizione IMI. “Internati Militari Italiani” fu il nome ufficiale dato dalle autorità tedesche ai soldati catturati e deportati nei territori del Terzo Reich dopo la proclamazione dell’Armistizio di Cassibile nel 1943. Il monumento si completa di un’urna, collocata al livello del prato e ricoperta da una lastra in vetro, che contiene le ceneri raccolte nel lager di Hamburg – Ojendorf e una porzione di terra con un pezzo di filo spinato proveniente dal campo di Wietzendorf, in cui fu internato lo stesso progettista Leone Pancaldi, oltre che di una lapide che ricorda l’iniziativa voluta dalla Federazione di Bologna dell’Associazione Nazionale Ex Internati.
L’intervento di restauro proposto prevede le seguenti fasi operative: pulitura superficiale; trattamento biocida; trattamento anticorrosione degli elementi in ferro; integrazione delle lacune; trattamento finale con prodotto consolidante e idrorepellente; revisione del cordolo perimetrale con integrazione delle lacune; pulitura e rubricatura della lapide dedicatoria esterna.

Le operazioni di manutenzione ordinaria riguardano invece nove monumenti realizzati nel XIX secolo, tra i più alti esempi di scultura neoclassica testimoniati nel complesso della Certosa, già sottoposti in passato ad interventi di restauro. Nel dettaglio, si tratta dei seguenti Monumenti: Alessandro Casali; Martiri per l’Indipendenza; Isabella Barbieri Mattioli; Pellegrino Tomasoli Laziosi; Pietro Magenta; Domenico Accursi; Gaspare Garatoni; la Cappella Rizzi oltre ai due maestosi Leoni di Giovanni Putti collocati a capo portico del Chiostro Maggiore e a 5 lapidi fratturate.
La tipologia degli interventi spazia attraverso diversi gradi di complessità: dalla spolveratura delle superfici alla rimozione meccanica di depositi coerenti, dalla revisione delle stuccature all’applicazione del trattamento protettivo consolidante ed idrorepellente, dal risanamento localizzato degli intonaci al ripristino delle cromie.

Già sperimentato una prima volta nel 2014, l’accordo tra Istituzione Bologna Musei | Museo civico del Risorgimento e Accademia di Belle Arti di Bologna, nell’ambito didattico di un cantiere scuola per la realizzazione di interventi di conservazione e restauro nello straordinario contesto storico ed architettonico della Certosa, costituisce un’importante opportunità formativa per la qualificazione di studenti iscritti a corsi di alto profilo mirati a una preparazione teorica e a una pratica specialistica su materiali lapidei e superfici decorate dell’architettura.

A tale riguardo è opportuno ricordare che i fondi investiti in attività di manutenzione e ripristino conservativo di monumenti antichi provengono, al netto dei costi amministrativi e di gestione, dai proventi ottenuti dal meccanismo virtuoso che dispone la riconcessione delle tombe in stato di abbandono (per inosservanza degli obblighi di legge, incuria da parte dei discendenti del concessionario originario o estinzione della famiglia del concessionario medesimo) mediante procedura ad evidenza pubblica.
La disposizione si inserisce nel piano organico e continuativo, avviato nel 1999, finalizzato alla tutela e valorizzazione del patrimonio monumentale della Certosa, un vero e proprio museo a cielo aperto. Nel perseguire tale fine, il Comune di Bologna è impegnato in collaborazione con il gestore Bologna Servizi Cimiteriali e diverse realtà espressione dell’associazionismo e della società civile, condividendo con tali soggetti la volontà di conservare e trasmettere a memoria futura la testimonianze della propria identità storica, artistica e culturale.

Cimitero monumentale della Certosa
Il complesso monumentale, il più vasto della città, è il risultato di oltre duemila anni di storia: prima necropoli etrusca, poi monastero certosino dal 1334 al 1796, infine cimitero dal 1801 a oggi. Attraverso la Certosa si può scoprire Bologna. Nel cimitero sono ospitate alcune figure importanti per la storia locale e nazionale, tra cui lo statista Marco Minghetti; i pittori Giorgio Morandi e Bruno Saetti; il premio Nobel per la letteratura Giosue Carducci e lo scrittore Riccardo Bacchelli; il cantante d’opera Carlo Broschi detto Farinelli, il compositore Ottorino Respighi e il cantante Lucio Dalla; i fondatori delle aziende Maserati, Ducati, Weber, Zanichelli.
Nel sito dedicato (www.storiaememoriadibologna.it/certosa) sono disponibili centinaia di approfondimenti sulle opere, gli artisti e le persone che vi riposano.

La Certosa è visitabile nei seguenti orari: dall’1 marzo al 2 novembre ore 7 > 18; dal 3 novembre al 28 febbraio ore 8 > 17.
Info Point storico artistico:
tel. +39 051 6150840
infopointcertosa@comune.bologna.it – www.storiaememoriadibologna.it/certosa
Orari di apertura: martedì: ore 10 > 13; giovedì: ore 14 > 17; sabato e domenica: ore 9 > 12 e 14 > 17