Nella tarda serata di ieri, martedì 29 agosto, nel reparto di Ostetricia del Policlinico di Sant’Orsola è morta, nel corso del parto del suo secondogenito, una donna di 36 anni, originaria del Bangladesh. La donna – spiega una nota del Policlinico – per problemi di salute legati alla gravidanza (giunta alla 38.ma settimana) era stata presa in carico dal Policlinico, il 23 agosto.

Come indicato, nella giornata di ieri si è proceduto a indurre il parto. Alle 22.05, per una improvvisa e imprevedibile perdita di coscienza della donna, veniva chiamato il rianimatore. Alla donna venivano prestate tutte le cure del caso, ma nonostante le manovre rianimatorie avanzate non si riusciva a scongiurare il decesso. Il ginecologo provvedeva a far nascere la bambina che è stata ricoverata nel reparto di Neonatologia ed è oggi in buone condizioni di salute.

Da una prima analisi degli accadimenti e della documentazione sanitaria, il personale appare aver correttamente gestito il percorso clinico e seguito tutte le procedure previste.

I casi di morte materna sono per fortuna rari, ma possibili – continua la nota -. Il Policlinico, così come previsto, sta procedendo a tutti gli approfondimenti e accertamenti previsti, trasferendo le comunicazioni agli organi competenti.

La Direzione del Policlinico, congiuntamente al personale dell’Ostetricia, esprime il proprio dolore per l’accaduto e le più sentite condoglianze ai famigliari della donna.

Morte materna, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità

L’Istituto Superiore di Sanità ha istituito un sistema di sorveglianza per rilevare le morti materne e gli eventi morbosi gravi acuti, analizzare le cause associate e calcolare i rapporti di mortalità materna e i tassi di morbosità materna grave. Tra il 2000 e il 2007, nelle 5 Regioni che hanno inizialmente partecipato al sistema, fra cui l’Emilia-Romagna, sono stati identificate 260 morti materne (118 entro 42 giorni dall’esito di gravidanza e 142 tra 43 giorni e 1 anno dall’esito di gravidanza).

Il rapporto di mortalità calcolato dal sistema di sorveglianza dell’Istituto superiore di sanità è pari a 11,8 per 100.000 nati vivi, un valore in linea con quanto osservato negli altri Paesi europei. In particolare, per quanto riguarda le morti materne dirette – cioè conseguenti a condizioni di natura esclusivamente ostetrica, come l’embolia di liquido amniotico – entro 42 giorni dall’esito di gravidanza, l’Emilia-Romagna registra un rapporto di mortalità materna ostetrico diretto pari a 3,8 decessi per 100.000 nati, il più basso registrato in Italia in quella ricerca.