Non ha accettato la fine della relazione extraconiugale che aveva allacciato con un collega di lavoro. Un rifiuto trasformatosi in una vera e propria psicosi che ha visto una 40enne reggiana perseguitare, per circa 2 anni, l’ex amante. Un comportamento ossessivo tradottosi in insistenti telefonate, messaggi, appostamenti sotto casa e pedinamenti, sfociati, in una circostanza, in una violenta aggressione culminata con l’accoltellamento dell’uomo.

Una storia di stalking al femminile quella in cui si sono imbattuti i carabinieri della stazione di Montecchio Emilia, il cui epilogo ha visto l’emissione, a carico della stalker, del provvedimento cautelare del divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima e del divieto di dimora nel comune di Montecchio Emilia dove vive l’ex amante. Misura cautelare emessa dal Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Dr.ssa Giulia Stignani, sostituto presso la Procura reggiana, concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri di Montecchio Emilia che hanno denunciato la donna per atti persecutori e lesioni personali aggravate.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Montecchio Emilia l’uomo, circa 3 anni fa, ha intrattenuto per alcuni mesi una relazione extraconiugale con la 40enne che poi ha deciso di troncare per salvare il suo matrimonio. Una decisione che non è stata accolta “favorevolmente” dalla donna che, dagli ultimi mesi del 2015, ha iniziato a perseguitare l’uomo. Un vero e proprio calvario per l’uomo: l’ex amante ha iniziato a pedinarlo, ad appostarsi sotto casa sbirciando dalle finestre, a tempestarlo di telefonate e messaggi (fino a circa 50 al giorno) tanto da costringerlo a cambiare anche numero di telefono. E quando i tentativi di contattarlo telefonicamente sono diventati vani, la donna ha iniziato ad appostarsi di notte sotto casa dell’uomo suonando diverse volte al citofono e lasciando foglietti sul parabrezza dell’auto dell’ex, su quella della moglie (dove scriveva che il marito aveva l’amante) e sulla cassetta postale. Con le usuali modalità le molestie e le minacce sono proseguite sino a culminare, il 26 luglio di quest’anno, in una grave aggressione. La donna ha raggiunto l’ex in un bar del paese pretendendo che questo la seguisse fuori. Una volta all’esterno l’uomo è stato avvicinato dalla ex che, utilizzando un coltello con lama di 15 cm, lo ha colpito con un fendente alla spalla. Il malcapitato, sebbene ferito, è risalito in macchina dirigendosi verso l’ospedale dove è stato raggiunto e speronato dalla donna che non desiste dall’inseguimento. In ospedale la donna è stata intercettata dai carabinieri giunti su richiesta della vittima. Gravi episodi che hanno portato la vittima a vivere in un perdurante e grave stato d’ansia e di paura. La Procura reggiana concordando con gli esiti investigativi dei Carabinieri ha richiesto ed ottenuto dal GIP del tribunale di Reggio Emilia il provvedimento cautelare del divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima e del divieto di dimora nel comune di Montecchio Emilia che ieri pomeriggio è stato eseguito dai militari dell’Arma.