Con l’ultimo arrivo di un dirigente ingegnere informatico il costo complessivo degli incarichi esterni nell’Azienda USL supera gli 800.000 euro all’anno.

“Il tema è molto delicato – afferma Alessandro De Nicola, responsabile sanità della FP CGIL di Modena – l’impegno per questo tipo di spesa è diventato ragguardevole, a nostro avviso bisogna correggere la rotta e guardare alle priorità.

Innanzitutto c’è un problema sulle modalità di reclutamento di questo personale: al posto del concorso pubblico – spiega Fp Cgil – c’è solo una selezione per colloquio, alla quale molto spesso si presenta un solo candidato.

Di fatto si tratta di assunzioni per “chiamata diretta”, questa non può diventare la modalità ordinaria con la quale l’Azienda recluta dirigenti così come pensiamo bisogna porre un freno al continuo arrivo di borsisti e collaboratori in carico alla Direzione aziendale, spesse volte anche per funzioni già esistenti. Siamo convinti che anche all’interno dell’Azienda USL ci siano validi dirigenti e collaboratori, non è necessario ricorrere continuamente a personale esterno.

Ci sembra che ultimamente l’Azienda stia sottovalutando l’impatto di questo tipo di politiche, sia in relazione alle ricadute sulla motivazione del personale interno, sia in relazione alle minori risorse che si rendono disponibili per gli altri capitoli di spesa”.

“La questione è molto semplice – continua De Nicola –  le risorse economiche disponibili sono poche, se si spendono 800.000 euro per riempire gli uffici direzionali poi non abbiamo risorse da spendere per l’assistenza”.

Sopratutto a giudizio del sindacato l’Azienda sta sottovalutando due questioni che da mesi si trascinano e che stanno per diventare vere e proprie emergenze: la riorganizzazione degli sportelli Cup/Saub e gli straordinari non pagati.

“Sulla questione degli straordinari, già emersa alcuni mesi fa, le risorse attualmente destinate a questa voce sono insufficienti. Tanto per fare un esempio: su tre ore di straordinario l’azienda riesce a pagarne una. Non si può continuare in questo modo, o si aumenta il personale in quei settori/unità operative (soprattutto infermieristiche-assistenziali) dove si producono importanti picchi di lavoro straordinario, oppure bisogna ridurre i servizi. Invece si è creata una pericolosa terza via: quella dove i lavoratori non ricevono il relativo pagamento, oppure non riescono a godere dei recuperi!”

“A dicembre 2016 è stato firmato un nuovo accordo aziendale in materia, – spiega il sindacalista della Fp/Cgil – ma la sua applicazione è inutile se non si aumenta l’organico in quei reparti dove è evidente che c’è una carenza rispetto al rapporto tra i lavoratori presenti e il volume dei servizi prodotti. Se non si riesce a pagare lo straordinario che almeno si consenta il recupero delle ore.

Addirittura, poi, capita che agli stessi lavoratori che chiedono spiegazioni in materia venga loro risposto che è lo stesso accordo sindacale a non consentire il pagamento!”

Emergenza vera e propria è diventata anche il lavoro presso gli sportelli Cup e Saub, questione recentemente più volte segnalata anche da diversi lettori dei quotidiani locali in merito alle file lunghissime, ai tempi di attesa e alle condizioni di lavoro degli operatori.

“Sappiamo – prosegue De Nicola – che a breve si chiuderanno ben 10 sportelli periferici, ma questa operazione non sarà sufficiente a recuperare personale da reinserire negli sportelli con maggiore afflusso. Infatti, negli sportelli periferici veniva impiegato lo stesso personale degli uffici maggiori, quindi stiamo parlando sempre dello stesso personale. Così come pensare di dirottare i cittadini sulle farmacie è diventato solo un palliativo.

I lavoratori da tempo hanno segnalato carichi di lavoro insopportabili: ma come è pensabile che un singolo lavoratore riceva fino a 130 cittadini al giorno e non subisca conseguenze sul piano della sua tenuta psico-fisica? E’ giunta l’ora che l’Azienda chieda ufficialmente l’autorizzazione in Regione per l’assunzione di personale amministrativo da destinare agli sportelli, e questo è quello che il sindacato ufficialmente solleciterà”.

Nelle attuali condizioni, il sindacato FP/CGIL ritiene che siano queste le priorità alle quali guardare e alle quali indirizzare le risorse disponibili.