Anche quest’anno, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le imprenditrici di Confagricoltura Donna Emilia-Romagna scenderanno in piazza con le clementine antiviolenza per dire no ai crimini contro le donne.

L’iniziativa nazionale alla sua quinta edizione andrà in scena a Bologna, in piazza Maggiore, sabato 25 novembre, dalle ore 9 alle 13, quando le donne dell’organizzazione agricola offriranno il dolce e profumato agrume per raccogliere fondi a favore delle Casa delle Donne per non subire violenza Onlus di Bologna, il centro antiviolenza che da oltre venti anni accoglie le richieste femminili di aiuto. Con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e di Soroptimist International Club Bologna.

Perché proprio le clementine? Per non dimenticare Fabiana Luzzi, la giovane studentessa di Corigliano Calabro massacrata nell’estate del 2013 dall’ex fidanzato in un agrumeto della cittadina ionica e presa a simbolo di tutte le donne vittime di violenza.

In più a colorare il mondo di arancione ha pensato, per il secondo anno, l’Onu. Dal 25 novembre al 10 dicembre, infatti, il Segretario Generale delle Nazioni Unite invita tutti a colorare il mondo di arancione, colore scelto come simbolo per un avvenire migliore, senza violenza. Dunque largo al colore delle clementine.

Spiega Rosanna Scipioni presidente di Confagricoltura Donna Emilia-Romagna: «È ormai con una forma consolidata di orgoglio che ci poniamo nuovamente come partner attivo a fianco della Casa delle Donne, e so che questo sentimento è ricambiato, rafforzando ancor di più, se mai ce ne fosse bisogno, la solidarietà femminile. Possiamo anche dirci sostenute dalla sensibilità della vicesindaco Marilena Pillati, che non esita mai a fornirci il suo appoggio. Questa rete esemplare si estrinseca nel ricordo di Fabiana e di tutte le altre vittime di non amore, espressione di Lucia Annibali che da tempo ho fatto mia – continua la presidente Scipioni – e nella prodigiosa convergenza tra l’iniziativa di Confagricoltura Donna, ormai quinquennale a Bologna, e la campagna Orange the world delle Nazioni Unite: l’arancione vuole fare un passo avanti rispetto al rosso sangue delle scarpette o del posto occupato, ma i fatti ci dicono che non possiamo ancora parlare di ottimismo. Il dramma continua, e sappiamo bene che nessuno di noi deve abbassare la guardia. Confagricoltura Donna è fortemente impegnata in questo, e i patrocini di quest’anno lo dimostrano».

Il segnale di ottimismo che possiamo cogliere è quello del coraggio. «Il coraggio delle donne – conclude la presidente di Confagricoltura Donna Emilia-Romagna –  di denunciare, di rialzare la testa, di mostrarsi più forti del misero essere incapace di essere uomo. A questa forma di ottimismo legato all’arancione, che da sempre ci colora, si collega la forza di donne sfigurate che mostrano il volto, ma anche l’immagine emblematica delle agenti di polizia che arrestano lo stupratore. Le nostre clementine IGP sono frutto dell’impegno delle donne in agricoltura, arrivano direttamente dalla Calabria e consentiranno a noi, presenti in piazza, di parlare ancora di questi temi con chi vorrà».