«La discussione sui bilancio 2018 dei Comuni modenesi servano per mettere in campo politiche di bilancio utili, da un lato, ad accelerare la crescita dei comparti che hanno agganciato la ripresa e, dall’altro, a sostenere quei settori che ancora non risentono del migliorato quadro».

Così esordisce la nota di Rete imprese della provincia di Modena – sigla sotto la quale sono riunite Confcommercio, Cna, Confesercenti, Fam, Lapam Confartigianato – con cui vengono rese pubbliche le principali proposte e richieste ai Comuni per le manovre di bilancio che verranno discusse ed approvare nelle prossime settimane.

ARRESTARE AUMENTI FISCALI E RIVEDERE APPLICAZIONE DELL’IMPOSTA DI PUBBLICITA’

«In tema di fiscalità locale, da un lato continuiamo a ritenere necessario», sottolinea Rete Imprese, «che il fardello dell’IMU sugli immobili strumentali vada tolto dalle spalle dalle imprese, dall’altro riteniamo vada accelerato il percorso di superamento della TARI per arrivare ad una tariffazione puntuale, mentre per l’imposta di pubblicità l’invito ai Comuni è di evitare atteggiamenti oppressivi anche sulla base di interpretazioni normative singolari».

RIORGANIZZARE I LIVELLI ISTITUZIONALI PUNTANDO SULLE FUSIONI

«La Provincia di Modena è l’unica realtà in Emilia Romagna dove non si sono sviluppate fusioni tra Comuni», puntualizza Rete Imprese, «che consideriamo uno strumento indispensabile per favorire economie di scala, armonizzazione fiscale e normativa, oltre che per attrarre investimenti: per questo sarà perentoria la richiesta ai Comuni di lavorare concretamente sul tema delle fusioni».

SOSTEGNO DELLE PICCOLE IMPRESE CON UN FONDO AD HOC

«In un quadro nel quale le operazioni di riqualificazione urbana contemplano sempre più spesso l’apertura di nuovi insediamenti commerciali di medie e grandi dimensioni», continua Rete Imprese, «appare utile prevedere e destinare un contributo di perequazione nonché una quota di oneri di urbanizzazione alla creazione di un fondo per il sostegno di progetti imprenditoriali da parte di under 30 e di valorizzazione del commercio ed artigianato di vicinato».

LEGGE URBANISTICA REGIONALE: EVITARE POTENZIALI IMPATTI NEGATIVI

«Sempre in tema di sviluppo commerciale, preoccupa la fase transitoria della nuova legge urbanistica regionale, che sta portando anche nel territorio modenese ad accelerare la programmazione e progettazione di nuovi insediamenti di media-grande distribuzione, con il conseguente rischio di destabilizzare l’attuale equilibrio, già molto precario, fra le diverse tipologie commerciali: effetto potenzialmente negativo, questo, che i Comuni devo assolutamente scongiurare».

APPALTI A MISURA DI PICCOLE E MEDIE IMPRESE

«Il Nuovo Codice degli Appalti risulta essere ancora penalizzante per le piccole e medie imprese», sottolinea Rete Imprese, «e per tale motivo chiediamo che le gare dei Comuni prevedano tempi meno ristretti per la redazione delle offerte, minori requisiti finanziari, la suddivisione degli appalti in  blocchi funzionali, l’adozione di meccanismi di rotazione con cui inserire un limite al numero di lotti che un’impresa può aggiudicarsi e l’utilizzo dell’elenco dei fornitori come strumento di scelta per la selezione dei contraenti nelle gare fino ad un milione di euro (cosiddette “sottosoglia”)».

TURISMO, IL TERRITORIO MODENESE SI DOTI DI UNA SOLIDA ORGANIZZAZIONE

«Le Amministrazioni locali e le organizzazioni di categoria», prosegue Rete Imprese, «crediamo abbiano il dovere di guidare il sistema economico verso le prospettive di crescita della domanda turistica e per questo siamo convinti sia assolutamente indispensabile che il nostro territorio si doti di strumenti  organizzativi, finanziari, professionali, utili a confrontarsi con altri territori, in particolare con quello bolognese. Occorre, in particolare, definire uno strumento che preveda un momento politico con cui individuare strategie, obbiettivi e mettere in campo le necessarie risorse (la recente riforma della consulta del turismo è un elemento utile in questa direzione), e un momento tecnico e operativo che identifichi un soggetto: un DMO (Destination Management Organization), che, valorizzando la positiva esperienza di Modenatur, dovrà essere lo strumento riconosciuto e legittimato dal territorio come riferimento delle attività del settore».

I COMUNI FACILITINO LA MESSA IN OPERA DELLA BANDA ULTRA LARGA

«L’infrastruttura pubblica di rete a banda ultra larga pone le basi per la veicolazione di attività e servizi digitali in grado di accrescere la capacità competitiva, di attrazione di investimenti del territorio e di creazione e mantenimento di posti di lavoro anche a valore aggiunto», conclude la nota di Rete Imprese:  «agli Enti Locali domandiamo che fungano da ‘facilitatori’, dal punto di vista amministrativo e tecnico, della posa dell’infrastruttura a banda ultra larga».