foto di Michele Mariani

Altre 142 aree, di cui 21 nel modenese, per il decollo e l’atterraggio delle eliambulanze su tutto il territorio regionale, anche di notte, di cui oltre la metà (83) in zone montane; e un nuovo elicottero dotato di tecnologia NVG (Night Vision Goggles, visori a intensificazione di luce) che consentirà di utilizzare anche basi di atterraggio non illuminate. Per arrivare in tempi sempre più rapidi e sempre più vicino alle persone che hanno bisogno di ricevere un soccorso sanitario tempestivo, in condizioni di emergenza in cui anche qualche minuto può fare la differenza.

Sono le due novità dell’elisoccorso in Emilia-Romagna, un servizio che nel 2017 ha effettuato 3.213 missioni e 1.960 ore di volo. Nato nel 1986 con la prima base, quella di Bologna, a giugno 2017 è stato esteso alle ore notturne (con 17 aree a disposizione per il decollo e l’atterraggio), e ora viene ulteriormente ampliato e rafforzato: si è infatti concluso il percorso di condivisione che ha permesso a Regione, Ausl e Conferenze territoriali socio-sanitarie di raggiungere l’accordo per individuare le 142 nuove aree che diventeranno operative nel biennio 2018-2019. Complessivamente, quindi, l’Emilia-Romagna potrà contare su 159 superfici attrezzate per l’elisoccorso, anche notturno, comprese quelle ospedaliere.

Ventuno le nuove aree nel modenese che, sommandosi alle cinque già attive, arriveranno a quota 26. Inoltre, già all’inizio dell’estate l’elicottero attualmente in servizio anche di notte verrà sostituito con un nuovo mezzo dotato di visori a intensificazione di luce, tecnologia militare adattata all’uso civile, che permetterà l’utilizzo del mezzo anche su aree di atterraggio non illuminate. Il piano di rafforzamento è stato presentato oggi in Regione, a Bologna, dal presidente e dall’assessore alle Politiche per la salute.

L’inizio del servizio

È il 14 giugno 1986: viene attivata a Bologna (ospedale Maggiore) la prima base di elisoccorso regionale, cui fanno seguito l’apertura della base di Ravenna (ospedale Santa Maria delle Croci, 4 luglio 1987) e di Parma (ospedale Maggiore, 17 luglio 1988). Nel 2000 si aggiunge quella di Pavullo nel Frignano (Modena), caratterizzata dalla presenza di un elicottero dotato di verricello e di personale, oltre a quello sanitario, appartenente al Soccorso alpino. Attualmente sono quattro gli elicotteri che prestano servizio sul territorio regionale.

 

 

Comuni in cui saranno attivate le nuove aree per il decollo e l’atterraggio anche notturno:

Pieve Pelago, Finale Emilia, Fanano, Fiumalbo, Prignano sul Secchia, Serramazzoni, Carpi, Marano, San Martino Spino/Gavello, Zocca, Sassuolo, Novi, Nonantola, Sestola, San Felice sul Panaro, Campogalliano, Castelvetro, Sorbara, Frassinoro, Formigine, Mirandola

Aree già attive di notte da giugno 2017:

Policlinico Modena, Ospedale Baggiovara, Aeroporto Pavullo nel Frignano, Palagano, Montese