L’edilizia residenziale popolare nasce con l’esigenza di risolvere le problematiche abitative per le fasce economicamente più svantaggiate. Assolvendo a questo compito le amministrazioni hanno il dovere di mitigare le differenze sociali, garantendo il diritto “Costituzionale” ad avere un abitazione dignitosa.

“La Regione Emilia Romagna, col nuovo regolamento degli alloggi popolari ha cercato di riordinare i criteri delle modalità di residenza pubblica, ma, nei fatti ha dato la possibilità ai Comuni di applicare una serie di aumenti dei canoni di locazione, rilevanti economicamente e disomogenei tra i diversi territori della Provincia – affermano i consiglieri Antonio Rossi, Renzo Catucci – Articolo 1- Mdp Sassuolo -. Pur nella comprensione delle difficoltà che attraversano gli istituti delle case popolari, non potevamo stare a guardare in silenzio, inermi dopo aver letto a fondo il nuovo regolamento approvato dal Consiglio Dell’Unione dei Comuni il 25 Ottobre 2017. Un regolamento che causava un impennata ingiustificata dei canoni di locazione, mediamente del 20 % e in alcuni casi il canone arrivava addirittura a triplicare gli importi degli affitti, senza tenere conto delle condizioni economiche di grande difficoltà a pagare delle famiglie, specie in un momento di generale crisi economica ancora viva. Difatti in consiglio comunale di Sassuolo, abbiamo posto al Sindaco Pistoni il problema di una scelta amministrativa sbagliata, ponendo il congelamento degli aumenti come condizione a sostegno alla giunta”.

“Finalmente in data 18/04/2018 il Consiglio Dell’Unione, i sindaci e consiglieri presenti, hanno posto rimedio stralciando la bruttezza di quel pessimo regolamento, approvando una nuova delibera che limita in modo rilevante gli aumenti. Non possiamo che essere soddisfatti per questo cambio di rotta, una scelta che mette al centro le esigenze delle fasce più deboli della popolazione, una scelta che abbiamo stimolato energicamente per i cittadini. Ora – concludono Rossi e Catucci – ci aspettiamo il conguaglio di quanto maggiormente versato dagli utenti, dalla data del congelamento della disciplina precedente ad oggi, in modo da poter mettere finalmente la parola fine ad una pagina non brillante della politica amministrativa locale, per ripartire con maggiore attenzione e serenità”.