Il reparto di Endocrinologia del Santa Maria Nuova apre le porte ai cittadini giovedì 17 maggio dalle ore 10 alle ore 14 in occasione della Settimana mondiale della Tiroide che nel 2018 sarà celebrata dal 21 al 27 maggio. Per l’occasione le volontarie di Aibat (Associazione italiana Basedowiani e tiroidei) accoglieranno i cittadini in corsia per dare informazioni, distribuire materiale e testimoniare esperienze personali. Con loro saranno presenti medici, infermieri, famigliari dei pazienti per raccontare i percorsi delle patologie tiroidee.

“Le patologie tiroidee interessano un numero rilevante di persone. Si calcola che sino al 50% della popolazione femminile vada incontro a irregolarità nella funzionalità della ghiandola oppure alla formazione di noduli”. A spiegarlo è Andrea Frasoldati, direttore f.f. dell’Endocrinologia dell’ospedale Santa Maria Nuova. “Nella quasi totalità dei casi – chiarisce – sono patologie a bassa gravità che possono essere trattate con efficacia e hanno decorso benigno. Per evitare visite ed esami superflui, il riferimento rimane il medico di famiglia e, per gli accertamenti, lo specialista endocrinologo. Le procedure di trattamento più complesse sono garantite dalla rete territorio-ospedale che offre i percorsi più avanzati”.

“L’associazione – spiega Emma Bernini, presidente di Aibat – è lieta di organizzare iniziative di questo tipo per raggiungere e aiutare il maggior numero di persone possibile che soffrono di patologie tiroidee. Anche l’appuntamento fisso con i pazienti che si svolge ogni ultimo giovedì del mese in Endocrinologia alle ore 12 con le volontarie Aibat, i medici e gli infermieri ha questo scopo. Nell’incontro mensile i pazienti possono esporre i loro dubbi da quelli sull’alimentazione a quelli più complessi sulle terapie e le patologie”.

La causa più frequente della patologia tiroidea è la carenza di iodio, che è il costituente essenziale dell’ormone tiroideo. La carenza iodica può provocare, a seconda dell’età della vita in cui si verifica e dell’entità, deficit neurologici “minori”, gozzo, formazione di noduli o ipertiroidismo. Per prevenirla è necessario che l’alimentazione quotidiana sia quanto più possibile varia e preveda il consumo di cibi a più alto contenuto del micronutriente quali pesce, latte e formaggi e sia integrata con sale arricchito di iodio (sale iodato).

È importante la sorveglianza su particolari popolazioni a rischio quali il neonato, la donna in gravidanza e il soggetto anziano. Le alterazioni della funzione tiroidea sono relativamente frequenti negli anziani, soprattutto le forme lievi sia di ipotiroidismo che ipertiroidismo. L’ipotiroidismo si associa a disturbi metabolici e cardiovascolari, i sintomi dell’ipertiroidismo sono sfumati e possono essere confusi con altre patologie. Bisogna porre attenzione a calo ponderale, insorgenza di fibrillazione atriale, riduzione della massa muscolare.

Per raggiungere il reparto seguire il gruppo di salita n.3, percorso blu, piano 1.