«Sassuolo: il sindaco spegne la città»: “Le parole che uscirono in senso metaforico dalla bocca di quelle persone di centro sinistra che ad oggi amministrano la nostra città, furono proprio queste, all’epoca riferite all’ex sindaco Caselli. Oggi questa affermazione torna alla memoria, con la differenza rispetto ad allora, che il sindaco Pistoni e la sua amministrazione hanno veramente messo al buio Sassuolo” – afferma Francesco Macchioni ex consigliere del centro destra.

“A seguito della ormai totale sostituzione degli impianti di illuminazione pubblica, con i nuovi impianti a led, perché più efficienti ed economici, secondo l’amministrazione, i residenti sono già sul piede di guerra. Sì perché «va bene risparmiare con luci a basso consumo energetico ma questo non può essere fatto a danno della sicurezza stessa di noi cittadini».
Essendo titolare di un’attività in centro a Sassuolo, quindi sempre a contatto con la gente e le problematiche legate alla sicurezza – prosegue Macchioni – sto ricevendo in questo periodo numerose segnalazioni di residenti circa l’installazione, da parte di Gemmo spa, di lampade a led (in sostituzione di quelle tradizionali) sui lampioni che provocano scarsa luminosità – è quanto ci comunica Macchioni -.
In pratica, secondo i residenti di diverse zone, le nuove lampade a led hanno un raggio di luce molto più ridotto rispetto alle precedenti, che si limita ad illuminare una piccola area direttamente sotto il lampione. Per cui – ripetono i cittadini – «le lampade a led fanno luce nelle immediate vicinanze del lampione ma poi non riescono ad illuminare l’area circostante, in questo modo non si combatte certo la criminalità, anzi si aiuta l’incremento di atti vandalici».
Alla sera, i cortili delle case e le are circostanti, rimangono praticamente al buio o con scarsissima illuminazione, in alcuni viali, non sono state potate neppure le piante ed i rami diminuiscono ancor di più la visibità.
Una situazione quindi di forte disagio, di fronte alla quale, data la mia costante attenzione alle vere problematiche della città, ed incuriosito da queste lamentele, ho voluto verificare di persona”.

“Sono andato in quattro diversi quartieri della città (due in periferia e due vicini al centro) per testare i livelli dell’illuminazione pubblica, e per capire se le nuove armature a led soddisfino (o meno) le richieste di sicurezza dei cittadini.
Con un luxmetro professionale ho misurato l’intensità della luce sotto ai lampioni e tra un palo e l’altro, per rilevare la differenza di illuminazione tra le vecchie e le nuove lampade.
Le medie dei dati rilevati nei vari quartieri, dimostrano che nelle zone illuminate ancora con i vecchi lampioni i valori si attestano dai 35 ai 40 LUX con un vasto spot luminoso, che si estende ben oltre la sede stradale, garantendo quindi una significativa illuminazione anche ai marciapiedi e cortili privati, mentre per quanto riguarda i nuovi led, i valori non superano i 15 LUX sotto al lampione e scendono fino a 7 LUX tra i due pali, con uno spot luminoso che a malapena illumina la sede stradale, lasciando quindi buie le zone adiacenti.
Ancora più evidente è la situazione in prossimità del Bar del Borgo, lungo la via Ancora, dove il titolare fa notare una situazione particolare: «la luce prodotta sulla carreggiata dai lampioni classici posti sul ciglio della strada, nonostante siano rivolti all’interno della ceramica Marazzi, con lo scopo di illuminare il piazzale di proprietà, è maggiore di quella prodotta dalle nuove lampade montate dalla parte opposta e rivolte sulla sede stradale».

“Effettivamente lo strumento conferma 36 LUX sotto ai lampioni della Marazzi e 13 LUX sotto a quelli nuovi. Infine l’intensità luminosa rilevata in piazza Martiri Partigiani, illuminata ancora con la vecchia tipologia, è addirittura superiore ai 100 LUX.
Dubbi vengono sollevati anche sul tipo di led che è stato scelto e sulle sue caratteristiche tecniche di durata – Continua Macchioni – “mi hanno riferito che già diverse lampade, a pochi mesi dalla loro messa in funzione, si sono già rotte; al momento parlo di via Torino, via Marzabotto, via Radici in Monte sul ponte della Veggia.
E’ vergognoso da parte dell’amministrazione rottamare impianti ancora ben funzionanti, alcuni anche di recente installazione, non obsoleti, spacciando per tecnologia ed innovazione i nuovi led”.

“Ritengo si sia ingannata nuovamente la cittadinanza, facendo credere in un risparmio economico a scapito della sicurezza – conclude Macchioni – mentre sono stati spesi soldi della comunità per un fine che pare più di immagine che di valore per l’illuminazione urbana, ancora una volta, solo per mettere nel curriculum del sindaco Pistoni, opere a favore del cittadino”.