Ammirare i decori, i colori e i disegni che ornavano la Rocca di Vignola legata alla famiglia dei Contrari che gravitava intorno alla Casa d’Este, grazie a una proiezione luminosa digitale realizzata fedelmente con tecniche di ricostruzione virtuale d’avanguardia. Tutto questo sarà possibile da venerdì 13 luglio nel borgo dell’antico dominio estense di Vignola.

“SOGNO O SON DESTE” è il progetto di cultura figurativa, realizzato in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Carife (Cassa di Risparmio di Ferrara), Fondazione di Vignola e grazie al sostegno di BPER Banca, che mette in luce – letteralmente – le residenze e le architetture della casata d’Este, antica signoria italiana di Ferrara che ha dominato dal 1208 fino al 1859 i territori che si estendono tra Ferrara, Modena e Reggio Emilia. La Rocca di Vignola (Mo) sarà la prima importante architettura “messe in luce”, seguiranno in settembre la Chiesa di Sant’Agostino a Modena e Casa Romei a Ferrara.

A partire dalle ore 21.00 il progetto verrà presentato dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola Valerio Massimo Manfredi, da Paolo Cavicchioli, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, da Riccardo Maiarelli, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, da Eugenio Garavini, Vice Direttore generale vicario BPER Banca, da Giuseppe Pesci e Achille Lodovisi, rispettivamente coordinatore e responsabile scientifico del progetto SOGNO O SON DESTE, dal dottor Marco Tamaro, Direttore della Fondazione Benetton e da altre presenze istituzionali.
Dopo l’inizio delle proiezioni, dalle ore 22.00, avrà luogo lo spettacolo con Fabio Testi che, in un “Concerto d’amore”, reciterà versi poetici accompagnato dal duo di musicisti composto dai maestri Andrea Candeli e Stefano Maffizzoni.

SOGNO O SON DESTE è un lavoro di rilievi realizzati grazie alla preziosa collaborazione con l’Università di Ferrara che, con l’ausilio della tecnologia laser scanner, è durato anni, per ottenere una griglia tridimensionale con margine di errore inferiore a un centimetro, generata da una nuvola accuratissima di punti, e utilizzabile come modello 3D degli edifici. A questa scansione tridimensionale sono state poi abbinate specifiche fotografie aeree di dettaglio, ottenute con la tecnica gigapixel a cura del fotografo Ghigo Roli, e architettoniche, realizzate con droni, essenziali per avere un prospetto esatto degli edifici e per studiare le tracce ancora esistenti delle decorazioni. Gli scatti realizzati, elaborati con specifici e sofisticatissimi software, hanno generato fotografie geometricamente corrette, in cui sono state eliminate le piccole imperfezioni dovute ad esempio alla posizione dei punti di ripresa o ai dislivelli delle aree rilevate o, ancora, dall’inclinazione delle macchine fotografiche. Tutto questo in modo che le foto possano essere considerate una reale “mappa” da seguire. Dopo tutte queste indispensabili premesse tecniche, al lavoro di rilievo è stato affiancato quello di un’equipe di esperti in tecniche di restauro, che ha individuato con estrema precisione le tracce delle decorazioni, i relativi disegni e colori, nelle tonalità perfettamente identiche a quelle originali. Infine sono state ricostruite digitalmente le parti mancanti andando a produrre i file definitivi per le proiezioni che, su ciascun edificio, verranno trasposte su vetri ottici, detti “gobos”, tramite serigrafie. Al progetto multimediale verrà affiancato quello di promozione conincontri ed eventi culturali su temi di rilevanza storico artistica, e non solo. Dopo la serata d’inaugurazione di venerdì 13 luglio alle ore 21.30 in Piazza dei Contrari a Vignola, si susseguiranno le proiezioni (il calendario aggiornato) nell’ambito degli eventi collaterali Openart. Dalla storia e il linguaggio dei colori ad approfondimenti su racconti e testimonianze iconografiche e astronomia nella storia dell’arte: sono numerosi gli appuntamenti ai piedi della Rocca nel cuore del Borgo in provincia di Modena in programma tutti i mercoledì e le domeniche fino a settembre.

L’ambizioso progetto “SOGNO O SON DESTE” mira quindi a far tornare a splendere, grazie alla proiezione luminosa digitale, quel patrimonio dell’Italia come paese dipinto che da secoli suscita l’ammirazione di chi lo visita, promuovendolo e migliorandone la tutela e la fruizione. In particolare l’azione di valorizzazione si concretizzerà, tramite la collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia,  attraverso una campagna di rilievi architettonici realizzati utilizzando le tecnologie d’avanguardia già messe in campo, alla scopo di dare vita a una banca dati conoscitiva dello stato di conservazione, non solo degli edifici di cui si ricomporranno le decorazioni esterne, ma anche di opere architettoniche – sempre legate al territorio estense – che versano in condizioni di degrado o semi abbandono, come le numerose pievi, oratori o chiese, contenenti affreschi del XIV-XVI secolo, situate nell’Appennino modenese.