Cassa integrazione per i lavoratori della Vismara e contratto di solidarietà per quelli della Ferrarini. E 150 giorni di tempo alla proprietà per elaborare insieme ai commissari nominati dal Tribunale di Reggio i piani industriali da sottoporre alle parti sociali e alle istituzioni già nelle prossime settimane.
Sono le novità emerse oggi nella sede del ministero dello Sviluppo economico, a Roma, al tavolo per la crisi del Gruppo Ferrarini, storica azienda reggiana dell’agroalimentare con 800 dipendenti e sedi in diverse località emiliane e lombarde.

La Regione era presente con il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi, per un confronto che ha visto insieme l’azienda, con la presidente Lisa Ferrarini assistita da Unindustria Reggio Emilia e Unindustria Parma, i due commissari  nominati dal Tribunale di Reggio Emilia per i concordati Ferrarini e Vismara, Cgil Cisl e Uil nazionali e territoriali, il Comune di Reggio Emilia col vice sindaco Matteo Sassi, il sindaco di Lesignano de Bagni (Pr), Giorgio Cavatorta, e rappresentanti della Regione Lombardia.

Il Tribunale, è stato riferito, ha autorizzato la firma per gli ammortizzatori sociali, la Cigs per Vismara e il contratto di solidarietà per Ferrarini, accordo che per i lavoratori di Reggio e Parma sarà firmato martedì 7 agosto. Inoltre, i commissari hanno informato che lo stesso Tribunale ha accordato 150 giorni di tempo per presentare i due piani concordatari.

La Regione ha nuovamente ribadito “la necessità di trovare una soluzione in grado di tutelare la continuità produttiva e il radicamento territoriale del Gruppo- afferma Manghi- viste le enormi ricadute dirette sugli occupati e su tutto l’indotto di un settore fortemente caratterizzato e diffuso sul territorio emiliano”.
Allo stesso tempo, il sottosegretario sottolinea “l’urgenza, pur a fronte di una situazione di crisi finanziaria complessa, di procedere rapidamente alla definizione di piani concordatari distinti ma complementari a garanzia dell’unitarietà del Gruppo, per tutelare la presenza dei prodotti sul mercato e quindi i livelli produttivi e, in particolare, quelli occupazionali”.

La proprietà, con la presidente Ferrarini, ha confermato la volontà di trovare “la migliore soluzione possibile per garantire continuità e radicamento territoriale” e ha annunciato che cercherà soluzioni possibili per far fronte ai mancati pagamenti.

Il Ministero ha preso l’impegno di riconvocare le parti per il 26 settembre, per monitorare la costruzione dei piani concordatari.

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“Abbiamo chiesto al ministero dello Sviluppo economico di essere parte attiva nella risoluzione di questa crisi aziendale che, in primo luogo, è una crisi di liquidità finanziaria. Gli oneri finanziari stanno uccidendo la gestione industriale del gruppo Ferrarini spa nonostante ordini e fatturati crescenti”.

A dirlo è il vicesindaco Matteo Sassi, che questa mattina ha preso parte al Tavolo ministeriale sulla crisi dell’azienda. “Il ministro Di Maio, di cui da più parti avevano preannunciato la presenza a questo incontro, non c’era. Confidiamo comunque che i funzionari che ha mandato al summit gli riferiscano di quanto la Ferrarini sia azienda storica e di qualità del territorio reggiano e punta avanzata del made in Italy dell’agroalimentare, sulla quale occorre intervenire in modo concreto per salvaguardare continuità occupazionale e produttiva. I dipendenti, incontrati nei giorni scorsi in Comune a Reggio, sono allo stremo, dopo tre mesi in cui non hanno ricevuto – o ricevuto solo in parte – gli stipendi. L’esecutivo nazionale ha dunque un tavolo di prova concreto per mettere in atto ciò che predica da mesi, ovvero sostenere l’economia reale e l’occupazione anziché gli interessi a carattere immediatamente finanziario”.

“L’Amministrazione comunale saluta intanto con favore il raggiungimento di un accordo per l’avvio del contratto di solidarietà negli stabilimenti del gruppo. Pensiamo in particolare modo al presidio industriale di Rivaltella, su cui si concentrano le nostre maggiori attenzioni in termini di mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Il contratto di solidarietà dimostra il senso di responsabilità delle organizzazioni sindacali e, in particolare, delle lavoratrici e dei lavoratori , nonostante gli stipendi arretrati di tre mesi, hanno continuato a prestare il proprio lavoro con grande sacrificio e professionalità.

Dall’incontro è emerso che la proprietà intende elaborare, assieme ai commissari delle procedure concorsuali, un piano industriale da presentare a tutte le parti sociali e alle istituzioni già nelle prossime settimane.

Non mancherà, in questo percorso, la vicinanza del Comune di Reggio Emilia ai lavoratori e a tutti coloro che si impegneranno realmente e concretamente per salvaguardare le attività industriali e gli attuali livelli occupazionali”.