Gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del DIEF – Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore hanno rielaborato il consueto rapporto mensile riguardante i principali dati meteorologici raccolti dalle loro stazioni presenti a Modena e Reggio Emilia.

Luglio 2018, secondo le rilevazioni effettuate presso la stazione storica posta sul torrione orientale del Palazzo Ducale di Modena, che consente confronti a ritroso per 188 anni, ha evidenziato una temperatura media di 26.9°C. Tale valore presenta una anomalia positiva di 1.5°C rispetto alla climatologia 1981-2010 e addirittura di 2.7°C rispetto alla media 1971-2010. Luglio 2018 risulta, quindi, il 10° mese di luglio più caldo della serie di rilevazioni effettuate a partire dal 1830.

“Il mese di luglio 2018 – commenta il meteorologo Luca Lombroso di Unimore – conferma che stiamo vivendo una “nuova normalità” che ci fa percepire come freschi i mesi che nel XX secolo sarebbero stati considerati caldi”.

La particolarità di quest’anno risiede, a differenza dello scorso anno, non tanto in ondate di caldo estreme quanto nel costante collocarsi dei valori di temperature massime e, soprattutto, di quelle minime sopra la media, nonostante i numerosi temporali. Il pluviometro ha raccolto, infatti, durante il mese 64.9 mm di piogge, il 76% in più dei 37.2 mm medi mensili attesi dalla meteorologia ufficiale. Complessivamente sono stati 10 i giorni con precipitazioni misurabili, il doppio della media. “Un mese dunque – aggiunge Luca Lombroso – che possiamo definire “caldo e temporalesco”, condizione tipica più dei climi tropicali che di quello mediterraneo”.

Nelle altre stazioni dell’Osservatorio, si sono riscontrate situazioni simili: con 25.9°C di temperatura media e 70.3 mm di pioggia in 8 giorni di pioggia a Reggio Emilia; identica la temperatura media a Modena presso il Campus di Ingegneria, nella periferia cittadina, anche se qui, a seguito di due violenti temporali localizzati, l’entità delle piogge mensili è risultata addirittura di 131.6 mm in 10 giorni “bagnati” da acquazzoni.

Una conferma, a titolo di curiosità, di quanto il mese sia stato “tropicale”, viene dal confronto coi dati della stazione sperimentale meteo “Karen” del progetto CLIMBIO, in Costa Rica, gestita dallo stesso Osservatorio, dove la temperatura media è stata di 25.4°C e, pertanto, più temperata rispetto a quella di Modena e di Reggio Emilia.

La temperatura massima di luglio a Modena è stata toccata il 31 luglio in Piazza Roma con 35.8°C, mentre al Campus di Ingegneria si è arrivati a 36.4°C lo stesso giorno. A Reggio Emilia la punta massima è stata di 36.7°C sempre il 31 luglio. Per Modena Campus e Reggio Emilia è questo ancora oggi il “giorno più caldo del 2018”, mentre in Osservatorio la massima dell’anno è stata ritoccata il 1° agosto con il termometro che ha raggiunto i 36°C.  “Si tratta di valori certo caldi – riflette l’esperto Luca Lombroso – ma non estremi e tanto meno da record come nel 2017, con i 38.4°C dell’Osservatorio, 40.1°C a Modena Campus e addirittura 40.3°C a Reggio Emilia”.

Previsioni. Al momento si può ipotizzare che non andremo oltre il record annuale di giorno più caldo. I prossimi giorni, infatti, saranno ancora caldi, ma con termometri che, nel modenese e nel reggiano, non andranno oltre i 32-33°C. “Questo – spiega Luca Lombroso di Unimore – perché da un lato non è presente in pieno l’anticiclone africano e dall’altro torneranno, sempre in modo molto irregolare e locale, alcuni temporali pomeridiani che potrebbero colpire ovunque in maniera repentina e casuale, prima lungo l’Appennino quindi in sconfinamento in alcune, limitate, zone di pianura”.

Si tratterà di fenomeni che si dissolveranno a sera, e anche le mattinate saranno in genere buone e soleggiate. La situazione sarà più stabile nel fine settimana, che si preannuncia con caratteristiche estive, mentre uno sguardo verso ferragosto indica un possibile passaggio di un fronte freddo temporalesco più organizzato, che potrebbe attenuare la calura ma che non appare corrispondere alla “burrasca di fine estate”. Insomma, secondo gli esperti dell’Osservatorio Geofisico universitario di Unimore, l’estate non sta finendo.