Riparte anche quest’anno a Bologna il progetto Educalè, all’interno della rassegna “Narrare le mafie. Sguardi sul contemporaneo tra azioni di contrasto e valorizzazione della cultura della legalità”: fino al 27 settembre associazioni, organismi di volontariato e del terzo settore potranno presentare progetti da svolgere nelle scuole e nei centri di aggregazione giovanili, per attività di promozione della cultura della legalità e della cittadinanza attiva e responsabile, e di sensibilizzazione sui temi della criminalità organizzata e mafiosa.

 

Nella scorsa edizione il progetto Educalè ha ottenuto risultati importanti: più di 900 adolescenti bolognesi hanno partecipato ai percorsi di educazione alla legalità e alla cittadinanza attiva e responsabile, organizzati dal Comune di Bologna e cofinanziati dalla Regione Emilia-Romagna, in nove istituti scolastici, un ente di formazione professionale e quattro centri di aggregazione giovanile. Risultati ottenuti grazie alla professionalità e alla dedizione delle realtà vincitrici del bando, che hanno coinvolto i ragazzi in attività info-formative di qualità e capaci di far sentire loro l’importanza del tema, e grazie all’impegno degli insegnanti coinvolti, che hanno ancora una volta dimostrato la volontà e l’esigenza, soprattutto in particolari contesti scolastici, di affrontare tematiche complesse.

Attraverso la discussione e il confronto ragazze e ragazzi hanno assunto maggiore consapevolezza e conoscenza dei fenomeni criminali che ribaltano le regole e le leggi e che possono intaccare e distruggere la loro quotidianità. I lavori portati durante la giornata dedicata alla restituzione del progetto hanno dimostrato che i ragazzi, ancora una volta, sono la testimonianza reale e concreta che la cultura è la risposta più forte contro l’illegalità.

Questi risultati hanno spinto il Comune a proseguire il percorso avviato lo scorso anno e molto richiesto dalle scuole. Il progetto mira non solo ad aumentare nei giovani la conoscenza e la consapevolezza del fenomeno mafioso, ma grazie agli elaborati degli studenti, attraverso l’utilizzo di linguaggi non convenzionali, punta soprattutto a diffondere conoscenza e consapevolezza a un pubblico più vasto. In particolare quest’anno, sostenuti dalle richieste di alcuni insegnanti, si punterà a un coinvolgimento delle famiglie.

Anche quest’anno il percorso formativo sarà articolato in diversi moduli, toccando argomenti fondamentali come la Costituzione quale strumento primario di rispetto delle regole della convivenza democratica e del principio di legalità, l’approfondimento della conoscenza delle mafie italiane e straniere e il ruolo della criminalità mafiosa nei grandi settori di impresa, con un focus sul riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata come buona prassi di riscatto sociale.