Nuovi studi e analisi per il massimo approfondimento sulle cause dei fastidi legati agli odori e sui sintomi di tipo sanitario segnalati dalla popolazione di Borgo Val di Taro (Pr). Attività che verranno condotte a partire da ottobre, in stretta collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Istituto Superiore di Sanità.

È la road map tracciata ieri sera dall’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, e dai componenti del “Tavolo di garanzia sulla qualità dell’aria” nel corso di un’affollata assemblea pubblica convocata anche per fare il punto sui risultati delle indagini ambientali e sanitarie condotte tra aprile e maggio, che non hanno rilevato superamenti dei limiti di emissione.

“La Regione ha voluto l’istituzione del Tavolo per assicurare la massima partecipazione, la massima informazione e il coinvolgimento della comunità: la scelta di convocare un incontro aperto a tutta la popolazione va appunto in questa direzione”, afferma Gazzolo. “Tutto il bagaglio di conoscenze costruito dalle attività degli enti nei mesi scorsi è destinato ad ampliarsi, con il contributo di esperti di grandi competenze e professionalità: deve diventare patrimonio comune e fornire le risposte attese dalla popolazione, anche avvalendosi delle osservazioni e delle misurazioni portate all’attenzione dalla società civile. La scienza è la bussola che deve orientarci e su cui si deve basare ogni tipo di valutazione. È stata- chiude l’assessore- un’assemblea partecipata e civile, mi ha confermato che la partecipazione vera richiede la costruzione con umiltà di un linguaggio comune e molta informazione”.

Per il sindaco di Borgo Val di Taro, Diego Rossi, “non si parte ‘da zero’, ma dall’importante base di controlli e verifiche effettuate in questi 18 mesi da Arpae e Ausl, che ci hanno confortato sulle scelte fin qui prese. Il percorso di costituzione del Tavolo di Garanzia e la riconosciuta professionalità del Comitato Tecnico-scientifico ci consentiranno di avere altri elementi di ulteriore conoscenza e approfondimento. Tutto questo per dare ancor più serenità alla comunità borgotarese”.

Le nuove indagini ambientali e sanitarie che partiranno hanno l’obiettivo di fornire valutazioni scientifiche approfondite sulle segnalazioni di disagio manifestate dalla popolazione. L’esito sarà utile anche ai fini della valutazione di impatto ambientale volontaria richiesta dalla ditta Laminam nel mese di agosto.

Le nuone attività di indagini previste
Sono due i filoni di indagine e approfondimento al via dal mese di ottobre, decisi dal Comitato Tecnico-scientifico istituito nell’ambito del Tavolo di garanzia per la qualità dell’aria di Borgotaro.
Con il sostegno e la collaborazione del Consiglio Nazionale per le Ricerche (Cnr), si svolgerà uno studio sulle emissioni al camino dell’azienda Laminam e la loro composizione. Parallelamente, campionatori istantanei sparsi sul territorio consentiranno di valutare la correlazione tra le sostanze rilevate e quelle presenti complessivamente nell’aria per valutare se connesse ai disagi avvertiti dalla popolazione.

Un apposito monitoraggio è inoltre programmato sul lungo periodo, per un anno, con il supporto del supporto dell’Istituto Superiore di Sanità. Interesserà tutta l’area dalle quale sono giunte segnalazioni, comprese quelle della scuola e dell’ospedale. L’obiettivo è a valutare le concentrazioni degli inquinanti organici (IPA e COV) per confrontarle con le situazioni di disagio olfattivo segnalate ed eventualmente riscontrate, al fine di comprendere se esiste una variabilità legata all’attività dell’azienda Laminam, di altre attività produttive della zona o di attività civili (per esempio, l’utilizzo di biomasse per il riscaldamento).

I risultati delle indagini già svolte
Nell’incontro pubblico svolto a Borgotaro sono stati presentati i risultati delle analisi e degli approfondimenti ambientali e sanitari, decisi dal Tavolo di garanzia per la qualità dell’aria. Nel complesso, le varie emissioni campionate hanno mostrato valori entro i limiti autorizzati.

Dal 5 marzo al 5 giugno 2018 si è svolta l’Indagine di monitoraggio sulle segnalazioni odorigene, coordinata da Arpae e Ausl con la collaborazione e la partecipazione dei cittadini. 59 persone per tutto il periodo di 92 giorni hanno registrato in un’apposita scheda gli episodi di odori sgradevoli, annottando la loro durata. È stato così possibile calcolare il numero di minuti complessivi caratterizzati da condizioni di disagio. La proporzione sul totale dei minuti monitorati risulta dell’1,3%. Un dato ben al di sotto del “tetto minimo” del 2% fissato dalle Linee guida assunte a riferimento per questo tipo di indagini, cioè la soglia che indica la necessità di ulteriori approfondimenti scientifici.

Per otto giorni, dall’11 e il 24 aprile scorsi, il Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Parma ha inoltre monitorato la qualità dell’aria all’interno e all’esterno della scuola Manara, registrando i casi di malessere insorti durante l’orario scolastico alla presenza di medici dell’Azienda sanitaria. In tutto il periodo si sono manifestati 5 eventi riguardanti quattro bambini (sui 285 che frequentano l’Istituto) e un dipendente (su 36).

Le indagini svolte, prima dell’inizio delle lezioni e a fine mattinata – dentro e fuori la scuola –  hanno rilevato all’interno una concentrazione più alta di sostanze volatili rispetto all’esterno. In ogni caso, si tratta di concentrazioni che non determinano problemi di natura sanitaria. Si tratta di un dato in linea con quanto emerso dagli studi scientifici analoghi già svolti che hanno interessato altri istituti scolastici.