“Abbiamo appreso solo ieri della volontà del Presidente della Società Seta SpA di Modena, Andrea Cattabriga, di non prorogare il Direttore Generale Roberto Badalotti.
Proroga che davamo per scontata – al di là delle scelte di lungo periodo che i soci avrebbero potuto fare – quanto meno perché si potesse dare continuità al servizio ed evitare vuoti nella direzione aziendale”, dichiarano Mirko Tutino, Assessore a Infrastrutture del territorio e Beni comuni, Comune di Reggio Emilia e Daniele Caminati, Presidente Consorzio ACT.

“Nel merito, come soci reggiani, pensiamo comunque che Roberto Badalotti meriti, più che una proroga, una riconferma anche per i prossimi anni in virtù delle radicali ottimizzazioni riscontrate sul servizio nel corso degli ultimi tre anni, periodo della sua direzione, e in considerazione della sua esperienza come tecnico esperto di mobilità e perché durante il suo mandato il servizio è, oggettivamente, radicalmente migliorato. È un tecnico esperto di mobilità e non proviene dalla politica: questo aspetto lo ha reso più vulnerabile agli attacchi di alcune sigle sindacali e la sua scelta di perseguire comportamenti e cattive abitudini che si erano radicate nell’azienda lo hanno reso impopolare tra chi aveva quelle abitudini.
Tuttavia ha sempre compiuto ogni scelta insieme al Presidente Bulgarelli ed al Consiglio d’Amministrazione dell’azienda e, quindi, condividendola in modo collegiale.
Il Presidente Cattabriga è stato nominato in luglio di quest’anno e non ha mai incontrato gli amministratori reggiani. Non si è informato sull’avvio del servizio, non ha cercato di capire dove ci siano stati casi di affollamento, nè abbiamo avuto modo di spiegargli che il sistema delle biglietterie, a nostro parere, deve essere migliorato per garantire tempi più rapidi e condizioni più umane a chi rinnova gli abbonamenti scolastici”.

“Il suo predecessore, invero, presenziava costantemente l’avvio del servizio nella sua fase più delicata e si confrontava con gli amministratori locali e i territori.
Non abbiamo potuto discutere nulla perché il Presidente non si è presentato sui territori in cui l’azienda svolge i servizi. Allo stesso modo non ha chiesto ad alcuno un parere prima di decidere cosa fare a seguito della scadenza del contratto del Direttore. Non ha chiesto nulla né ai soci reggiani e piacentini, né a quelli modenesi che lo hanno proposto. Probabilmente pensa che Seta sia di sua proprietà, oppure vuole adottare il “metodo TPER”, quello che vediamo quotidianamente sulle ferrovie reggiane: c’è un disservizio, utenti e sindaci lo denunciano, i manager – mai visti sul territorio – lo negano e decidono comunque loro dove collocare investimenti e potenziamenti del servizio.
Nei prossimi giorni  – concludono Tutino e Caminati – il Presidente di ACT convocherà con urgenza un’assemblea dei soci reggiani per affrontare questa situazione, dato che al momento Seta non ha una Direzione”.