Un ottobre appena passato, che faticosamente vede definire la “non novità” delle pessime proposte governative di condoni, con un po’ di rottamazione, poi maxi sconti fiscali e scudi per il riciclaggio.
Promesse “attese” con ansia da chi non ha pagato fisco, contributi ai lavoratori o bollette e che li spinge ad aspettare ancora…con fiducia !

Dati certi dell’Agenzia delle Entrate infatti confermano, per quest’anno, un ulteriore calo di oltre 3 miliardi sul recupero dagli evasori fiscali; ed anche l’Inps vede un freno, anche in Emilia Romagna nei versamenti contributivi !
Un ottobre che però ci consente di porre queste tendenze dannose per l’economia sana e pulita, in confronto/controluce con la “Relazione 2018 sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale”.
Relazione (in allegato il titolo di riferimento) prodotta da una commissione speciale di studio, prevista con decreto nel 2016,e composta da esperti dei Ministeri economici, Istat, Inps, Agenzia delle Entrate, Banca d’Italia, Regioni e Guardia di Finanza.
Dati italiani record in Europa, che si misurano con 108,9 miliardi evasi, di cui ben 11,1 sul versante contributivo e quindi un danno diretto sulle spalle dei lavoratori sfruttati.
L’anno alle nostre spalle ha poi contato “…un incremento del 36% di lavoratori irregolari a seguito delle ispezioni nelle imprese…” e che, purtroppo, conferma le crescenti e dure battaglie/vertenze del sindacato.
Il capitolo dedicato, con linguaggio molto signorile, alla “economia non osservata”, ovvero il “sommerso economico ed illegale, lavoro irregolare e sotto-dichiarazioni fiscali” vede la nostra Emilia Romagna al 4° posto nazionale (pari merito col Veneto) dopo Lombardia, Lazio e Campania ; con la “punta nera” che vede la nostra regione col 77,6% di irregolarità riscontrate con le ispezioni nelle imprese.

Il quart’ultimo capitoletto affronta il tema, altrettanto importante, della partecipazione dei Comuni alla lotta all’evasione fiscale.
Un’attività diretta e responsabile degli Enti Locali nel contrastare il furto fiscale, attraverso segnalazioni all’Agenzia delle Entrate, ripagate col “ristorno premiale nelle casse comunali” di quote significative dell’incasso ottenuto dagli evasori scoperti: dal 33% nel 2010, fino all’intero 100% esteso fino al prossimo 2019 con decreto di due anni fa.
Un’attività di prevenzione legale, ma anche di forte educazione civile e sociale che, ancora nell’ultimo anno, vede i comuni emiliano-romagnoli al 1° posto in Italia per numero di segnalazioni effettuate e per l’entità delle risorse poi incassate.
Nell’ultimo anno 86 nostri Comuni in regione, hanno concretamente segnalato contro propri cittadini evasori, incassando poi 3,23 milioni: 19 comuni modenesi, 15 reggiani, 13 bolognesi…solo 2 ferraresi.
Un impegno concreto e responsabile, ma che ci deve spingere per estenderlo e coinvolgere tutti gli altri 248 municipi regionali.
Questi incentivi antievasione, lo ripetiamo, scadono il prossimo anno, e finora però “tutto tace” per rinnovarli con la prossima Legge di bilancio.

Anziché di condoni e/o sconti a sostegno e copertura degli evasori, occorrerebbe al contrario, rafforzare ogni attività e sedi per il loro contrasto:
– Rinforzare ed invertire il forte calo, anche nei nostri territori, degli organici ispettivi Inps, Inail ed Ispettorati provinciali, per scovare il lavoro nero ed irregolare.
– Rafforzare le sezioni territoriali dell’Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, per estendere il già buon impegno sul versante delle truffe fiscali e riciclaggio da primato.
– Dare seguito ed applicazione alle norme già faticosamente introdotte contro le coop spurie ed il caporalato.
– Dare attuazione al contrasto del lavoro che utilizza “contratti fasulli” sottoscritti da organizzazioni non rappresentative.
– Ampliare gli accertamenti nelle imprese, contro le “esternalizzazioni fittizie” di interi settori produttivi e “fasulli distacchi transnazionali”.

Alcune richieste e sollecitazioni che non appartengono solamente a scontate piattaforme sindacali…bensì sono stringenti raccomandazioni alla prossima attività di governo, ben riassunte nelle venti pagine conclusive della Relazione 2018 sulla “economia non osservata” e di cui però ancora non c’è alcuna traccia o accenni legislativi.

***

(Franco Zavatti, componente del coordinamento legalità Cgil regionale Emilia Romagna)