I sindacati FP/CGIL, CISL/FP, le lavoratrici e i lavoratori del Memo Multicentro Educativo del Comune di Modena sospendono lo stato di agitazione aperto lo scorso 25 giugno.
La vertenza si era aperta a seguito delle mancate risposte da parte dell’Amministrazione comunale riguardo alla copertura dei posti divenuti vacanti per i pensionamenti e per la mancanza di un progetto organizzativo chiaro. Problematiche che avevano gettato ombre sulle prospettive del Servizio, oltre a produrre disagi nell’attività lavorativa.

Durante questi mesi di vertenza il personale di Memo ha riscontrato la solidarietà di molte persone, ottenendo circa 2.200 firme nella petizione on line lanciata per “salvare Memo” e la sua attività di supporto alle scuole di ogni ordine e grado della provincia. Le lavoratrici e i lavoratori hanno bloccato gli straordinari e la questione, divenuta preoccupante, è stata anche portata in Consiglio Comunale da diversi gruppi consiliari di maggioranza e opposizione.
“Finalmente dopo 4 mesi sono arrivate le prime risposte concrete – dicono Fabio De Santis Segretario Generale della FP/CGIL e Sabrina Torricelli della CISL/FP – con l’ingresso di 3 persone tra agosto ed ottobre, una delle quali era già prevista nel piano occupazionale 2017”.
La soddisfazione del sindacato riguarda principalmente il fatto che il ripristino della dotazione organica scongiura i sospetti di ridimensionamento del servizio o addirittura di esternalizzazione.

“Alle parole di questa estate da parte dell’Amministrazione comunale – riprendono De Santis e Torricelli – sono arrivati ora i fatti concreti. Restano tuttavia le perplessità su come è stata gestita la problematica da parte del Comune di Modena. Diciamo da tempo che i problemi organizzativi e degli organici vanno affrontati con delle relazioni sindacali chiare e solide, che prevedano meccanismi partecipativi dei lavoratori, portatori del know how delle attività che il Comune eroga ai cittadini. I problemi organizzativi e di organico sono diffusi nel Comune ed è necessario per questo cambiare passo ed innescare relazioni sindacali moderne e adeguate ai tempi che stiamo vivendo”.

Le categorie di CGIL e CISL, le lavoratrici e i lavoratori del Memo continuano, però, ad avere perplessità sull’assenza di un progetto organizzativo complessivo del Servizio, che dia chiarezza sulle sue prospettive.

“Il ritiro della vertenza è un segno di distensione dopo l’implementazione dell’organico, altrimenti rimaneggiato – aggiungono i sindacalisti – Ma non abbassiamo di certo la guardia. Continueremo ad incalzare l’Amministrazione per avere chiarezza organizzativa e sulle prospettive del Servizio. Per questo auspichiamo che questa volta l’Amministrazione affronti il rapporto con le rappresentanze sindacali in maniera più costruttiva fin dall’inizio”.