“Mi dispiace constatare ancora una volta che davanti ad interventi del consigliere grillino Giuseppe Amici nasce la domanda se egli non capisce oppure se fa finta di non capire, ma in questo ultimo caso è in ballo l’onestà intellettuale… L’ordine del giorno presentato dalla giunta e votato a larghissima maggioranza dal consiglio col solo voto contrario del consigliere Assimakis e l’astensione dello stesso Amici (il quale appunto non ha dato voto contrario) parte dal fondato sospetto di incostituzionalità di una legge che potrebbe creare conflitto con altre norme statali e regionali. Di conseguenza si chiede che la Corte Costituzionale si pronunci. Amici dice che potrebbe anche essere d’accordo, tanto che anche dopo il rifiuto degli emendamenti da lui proposti non si è sentito di votare contro: ciò significa che egli condivide il dubbio relativo alla costituzionalità del decreto: questa non è una cosa piccola e significa che i suoi rappresentanti in parlamento probabilmente sono andati contro a principi costituzionali. Tutto qui. Aspettiamo che la Consulta si esprima e vedremo. Che poi il consigliere Amici provi a presentare emendamenti per chiedere che il Comune faccia ciò che il decreto elimina, è un giochetto da furbetti totalmente estraneo sia alla logica che alla serietà del tema dell’ordine del giorno e cioè la costituzionalità o meno di una legge. Tutto il resto è chiacchiera”.