Salviamo le migliaia di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e asinelli uccisi lungo tutta la Penisola dove la presenza si è moltiplicata negli ultimi anni con stragi negli allevamenti. È quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna in riferimento al Piano Lupo presentato dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa che rappresenta un passo in avanti per cercare di ripristinare una situazione di equilibrio. Serve – spiega Coldiretti Emilia Romagna – la stessa responsabilità nella difesa degli allevamenti e dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio. Non si possono lasciar morire pecore e vitelli e costringere alla fuga tantissime famiglie che da generazioni popolano le montagne, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze italiane. È necessario inoltre che vengano creati canali rapidi ed efficaci per garantire giusti indennizzi alle aziende che subiscono danni dai frequenti attacchi dei lupi. I risarcimenti – precisa Coldiretti regionale – devono arrivare senza complicazioni burocratiche. La presenza di branchi di lupi sta scoraggiando in molte aree l’attività di allevamento mettendo a rischio anche il tradizionale trasferimento degli animali in alpeggio che, oltre ad essere una risorsa fondamentale per l’economia montana, rappresenta anche – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – un modo per valorizzare il territorio e le tradizioni culturali che lo caratterizzano. Senza i pascoli – sostiene Coldiretti Emilia Romagna – le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città. Ci aspettiamo – conclude Coldiretti Emilia Romagna – un impegno concreto per tutelare un bene comune con un sostegno pubblico a sistemi di difesa appropriati e un rapido ed adeguato rimborso dei danni, con procedure burocratiche più snelle.