Prosegue oggi, martedì 20 maggio alle ore 17.30, il ciclo di conferenze della Scuola Internazionale di Alti Studi “Scienze della cultura” della Fondazione Collegio San Carlo di Modena con l’incontro dal titolo La curiosità degli antichi e dei moderni: Thomas Hobbes tenuto da Gianni Paganini, Professore di Storia della Filosofia Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogrado.

Secondo Hobbes, a monte e prima della ragione, è una «passione» – la curiosità – a dare inizio negli uomini e solo negli uomini all’acquisizione di tutte le funzioni (il raziocinio come calcolo, la traduzione del discorso mentale in discorso verbale, quindi le definizioni e le scienze, il metodo) e di tutte le produzioni scientifiche, giuridiche, politiche, tecniche e religiose, che li distaccano dagli animali. Con questi ultimi gli uomini condividono le basi della psicologia (sensazione, memoria, immaginazione, deliberazione, volontà, ma anche knowledge, prudenza, discorso mentale), ma a partire dalla «curiosità» gli uomini sviluppano procedure che li portano sempre più lontani dalla semplice «prudenza».

Si può dire che, con questa rivalutazione della curiosità come proprietà specifica dell’uomo, Hobbes porta a un livello più elevato il grande dibattito sviluppatosi sin dall’umanesimo intorno al tema della «dignitas hominis». In una sorta di ideale arbitrato tra le correnti anti-umanistiche e le tendenze umanistiche del pensiero moderno, Hobbes riconosce alle prime di aver dimostrato l’integrale naturalità dell’antropologia, ma concede alle seconde di aver colto una differenza specifica dell’uomo, irriducibile alla condizione degli altri viventi. La «curiosità» e l’«industria» individuano il carattere specifico dell’umanità. Si tratta di una «passione» che insieme all’«industria» innesca una serie di procedimenti operativi che, cumulando su se stessi, consentono una reale sviluppo, un autentico progresso della condizione umana al di là della sua base di partenza puramente naturale. Con questa nuova concezione della curiosità, Hobbes pone l’umanesimo all’altezza della scienza moderna: è in grado di spiegare quella che si potrebbe chiamare la «storia naturale» della ragione, e di dar conto della molteplice ricchezza dell’esperienza umana, senza invocare tesi metafisiche precostituite a questa stessa storia.

La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione. La partecipazione è libera e a richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni è organizzato dalla Fondazione Collegio San Carlo di Modena, ente accreditato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ai sensi di quanto previsto dalla Direttiva di accreditamento degli enti di formazione del personale della scuola n. 170/2016, con il contributo di BPER: Banca. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente sul sito www.fondazionesancarlo.it, dove sarà accessibile gratuitamente.