Responsabili quando guidano e rispettosi delle regole ma solo in presenza di un controllo; sicuri quando si spostano a piedi (35,3%) e grandi utilizzatori della bicicletta (7,3%) ma certi che l’auto sia ancora indispensabile (78,5%), seppure la considerino il mezzo più
pericoloso (secondo il 66% degli intervistati): questo è il ritratto degli utenti che popolano le strade dell’Emilia Romagna secondo l’Osservatorio Continental sulla Sicurezza Stradale 2019 realizzato in occasione del Giro d’Italia 2019 da Continental Italia con l’istituto di ricerca Euromedia Research. In qualità di Safety Sponsor della 102esima edizione del Giro, Continental ha voluto fotografare il vissuto, le percezioni, i valori e le aspettative di chi ogni giorno si sposta sulle strade delle regioni italiane con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione
pubblica sul tema della condivisione della strada in sicurezza partendo proprio dai ciclisti, la categoria tra le più penalizzate all’interno dei contesti urbani.

“In una regione come l’Emilia Romagna dove ogni mille abitanti ci sono 863 veicoli, sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di adottare comportamenti sicuri su strada risulta fondamentale – spiega Alessandro De Martino, AD di Continental Italia – Condividere la strada in sicurezza è un diritto di tutti, siano essi pedoni, ciclisti, motociclisti, automobilisti o autisti di mezzi pesanti”.

L’Osservatorio evidenzia come l’utente della strada in Emilia Romagna, regione che si colloca tra le prime per utilizzo della bicicletta e per sicurezza negli spostamenti a piedi, non percepisca sé stesso come un pericolo per gli altri definendosi “rispettoso delle regole”, sebbene oltre il 19% degli intervistati dichiari che rispetta davvero il codice della strada solo ed esclusivamente in presenza di controlli (l’8,7% in Italia).

In che cosa ripongono la propria fiducia gli emiliani e i romagnoli per avere una maggiore sicurezza stradale? Il 60% degli intervistati la ripone nei guidatori. Un dato leggermente più alto rispetto al resto del Paese che si ferma al 50%, mentre in maniera allineata al resto degli italiani, solo il 34%degli intervistati ripone la propria fiducia nel senso di responsabilità di chi guida. In secondo luogo, oltre il 20% degli abitanti della Regione Emilia Romagna ripone la propria speranza per una maggiore sicurezza stradale nelle Forze dell’Ordine (il 20,6% degli intervistati, contro il 16,7% a livello nazionale), ritenendo che questa possa aumentare attraverso una loro presenza più estesa su strade e su autostrade.

La fiducia viene poi anche riposta nelle aziende che producono automobili e pneumatici (il 17,5%) attraverso la costante evoluzione di tecnologie in grado di dar vita a nuovi sistemi che aiutino a frenare per tempo e in maniera efficace, a sistemi per il controllo della stabilità in caso di frenata, a sensori di rilevazione della stanchezza.

La sicurezza stradale, secondo la percezione degli intervistati, dipende quindi principalmente da chi è al volante. Un dato che accomuna tutta l’Italia e che trova conferma nei dati Ocse secondo cui il 93% degli incidenti stradali deriva dal comportamento del guidatore, confermando così l’essere umano come il protagonista della sicurezza della strada.

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[1] *METODOLOGIA  la ricerca si è avvalsa di 2.000 interviste  realizzate con metodologia mista CATI E CAWI su un campione rappresentativo  della popolazione italiana maggiorenne. Il campione è stato determinato  attraverso una stratificazione proporzionale multipla, basata sui caratteri  di sesso, età e area di residenza.