Aveva avuto modo di visionare su un sito di annunci la vendita di un’autovettura Range Rover Evoque commercializzata al prezzo di 24.000 da un autosalone padovano. Interessato all’acquisto, un 39enne reggiano contattava il venditore risultato essere una concessionaria multimarche con sede, appunto, in provincia di Padova. Dopo un scambio di mail e telefonate con un collaboratore del titolare dell’autosalone, otteneva la possibilità di poter provare l’autovettura cosa che avveniva a Bagnolo in Piano. Deciso ad acquistare il mezzo, il malcapitato provvedeva, come concordato, a versare l’anticipo richiesto ammontate a 3.000 euro.

Effettuato il versamento a mezzo bonifico bancarie sulle coordinate del conto fornitegli dal venditore, il 39enne contattava il titolare dell’autosalone ricevendo rassicurazione dell’inoltro, entro pochi giorni, di tutta la documentazione necessaria per definire l’acquisto dell’autovettura. Tuttavia con il passare del tempo oltre a non ricevere la documentazione non riusciva più a contattare sia il venditore che il proprietario della concessionaria, che si rendevano irreperibili. Materializzato di essere rimasto vittima di una truffa il 39enne si presentava a i carabinieri della stazione di Bagnolo in Piano formalizzando la relativa denuncia. I militari avviavano quindi le indagini riuscendo a identificare il venditore con cui la vittima aveva avuto modo di provare l’auto, un 54enne di Padova, e il proprietario della concessionaria, un 48enne trevigiano. Oltre ai due i militari risalivano a un terzo complice: un 40enne, sempre trevigiano, risultato essere intestatario del conto dove erano finiti i 3.000 euro dell’anticipo versato. A carico dei tre, con reciproci precedenti di polizia per analoghe truffe, i carabinieri di Bagnolo in Piano hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di concorso in truffa, per la cui ipotesi di reato venivano denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia.