Apprendo che di recente sulla stampa sono uscite delle dichiarazioni del Partito Democratico riguardo al mio intervento sul tema dei festeggiamenti per il 150° dell’Unità d’Italia. Intanto si legge che il mio nome da Stefano è diventato Davide, forse perché l’attenzione posta ai lavori consiliari da parte del PD non è proprio altissima di recente, come del resto si evince dalle dichiarazioni.

La cosa che più mi colpisce è proprio la mancanza di ampiezza di pensiero da parte di coloro che spesso ci accusano di essere chiusi e non disposti al dialogo. Il nostro invito, infatti, poneva l’accento sulla possibilità di fornire ai cittadini un’informazione a 360° sul periodo pre-unitario e risorgimentale, dando spazio a coloro (associazioni storiche, autori ecc..) che affrontano quella parte di storia con un giudizio critico, consentendoci di conoscere eventi e persone che non si posero in linea con quello che è stata l’annessione al Regno di Sardegna. Non ci sembra che la nostra proposta avesse potuto “amputare” in alcun modo i festeggiamenti, ma anzi li avrebbe arricchiti se avesse trovato accoglimento.

E’ vero che durante il mio intervento ho voluto esprimere un mio personale omaggio a tutti quegli abitanti del Ducato di Modena e Reggio che seguirono in esilio il Duca pronti a combattere per la propria terra e che presero in nome di Brigata Estense, ma a differenza dei signori della sinistra io tendo a ricordare tutti coloro che hanno combattuto e sono morti nella nostra storia non solo la parte che fa comodo per i proclami politici.

Si legge inoltre che c’è stato da parte della Lega un tentativo di riabilitare gli estensi; Per primo non credo che gli estensi abbiano bisogno di una riabilitazione da parte della Lega e secondo io dissi esattamente il contrario, ovvero che non ero assolutamente in grado di parlare di storia, non avendo la dovuta professionalità a riguardo, ma che sarebbe stato importante far sapere ai sassolesi, per bocca di figure ben più esperte e navigate nell’ambiente dello studio storico di me, come era organizzata la nostra zona a quei tempi e quali eventi ci hanno condotto prima all’interno dei confini del Regno di Sardegna e poi in quelli del Regno d’Italia.

Si legge ancora che noi critichiamo l’amministrazione definendo i festeggiamenti una “festicciola” mi chiedo come si può dire questo dato che ancora non sono proprio chiarissimi gli eventi che si metteranno in atto. L’Assessore Cuoghi ci ha relazionato sullo stato dell’opera, gli stanziamenti della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ad un gruppo provinciale che gestisca l’evento e di alcuni eventi, ma non tutto quello che si verificherà durante il prossimo anno in occasione dei festeggiamenti. Con le parole “evitiamo che diventi una festicciola carica di vuota retorica” intendevamo avvertire preventivamente che porre l’attenzione solo su festa, bandiera ed inno, come vorrebbe il PD, non consente una presa visione della situazione che si va a festeggiare e non concede lo spazio a chi, pur nel rispetto degli eventi, pone un accento critico a ciò che accadde in quegli anni.

La vera domanda è: come mai il PD vuole a tutti i costi snobbare questa fase storica? La mia conclusione è una sola, perderebbe l’unica arma che ha a disposizione ultimamente ovvero la retorica. Basti notare come alcuni loro esponenti si siano alzati in piedi (cosa che io faccio ad ogni intervento, nel rispetto dei miei colleghi) al grido: Viva l’Italia! Per poi chiudere ogni possibilità di dialogo a chi ha cercato di condividere un percorso basato su un’ informazione completa e non su un giudizio politico moderno a eventi accaduti più di 150 anni fa.

Allego a questo comunicato il testo dell’Emendamento che abbiamo proposto durante la discussione così che i sassolesi possano prendere atto di quelle che sono state realmente le nostre richieste.

Piuttosto che criticare e nascondere il passato, fossi nel PD, mi preoccuperei del giudizio storico-contemporaneo che è ben più attento a certe sparate propagandistiche.

Stefano Bargi, Capogruppo Lega Nord – Padania Sassuolo

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Testo emendamento:

Tenendo conto che:

• Come ormai riconosciuto e accettato da gran parte degli storici, il cosiddetto Risorgimento, periodo che si concluse con l’annessione di diversi stati al Regno di Sardegna, venne caratterizzato da una serie di eventi e guerre sostenuti dalla Corona dei Savoia per espandere i confini del proprio dominio ai danni di altri stati sovrani;

• L’unità politica della penisola, raggiunta al termine dei sopracitati eventi, si sarebbe dovuta raggiungere sulla base del rispetto e del mantenimento delle specificità, tradizioni ed usi locali, grande ricchezza del nostro paese;

• Nel sud del paese il movimento anti-piemontese venne abilmente mascherato e cancellato dalla storia come “Brigantaggio” per impedirne la diffusione e nascondere le debolezze del neonato Regno d’Italia;

• Provenendo Ducato di Modena e Reggio più di 3500 persone seguirono in esilio il Duca, a Cartigliano nel vicentino, assumendo il nome di Brigata Estense. Fu un grande esempio di fedeltà non solo verso la casa d’Este, ma anche nei confronti del Ducato e della realtà in cui essi vissero e che non volevano veder mutare in una provincia sarda.

Il consiglio comunale impegna il Sindaco e la Giunta a:

• Far si che la celebrazione per l’Anniversario dell’Unità d’Italia non diventi la solita festicciola piena di vuota retorica, ma anzi ne scaturisca un’occasione per affrontare l’avvenimento dell’Unità nella piena consapevolezza degli eventi che vi condussero e nel rispetto di tutti coloro che li vissero promuovendo iniziative di carattere informativo e culturale (convegni, manifestazioni, rievocazione, ecc…) che permettano di prendere visione della nostra realtà storico-geografica prima e durante il Risorgimento, dando voce anche a chi allora non era favorevole e/o si batté contro l’annessione al Regno di Sardegna;

• A valutare soluzioni, per i festeggiamenti, che non comportino eccessivi esborsi di denaro, in quanto ci troviamo in un momento economicamente sfavorevole.

I Consiglieri Lega Nord – Padania