Accanto al bilancio tradizionale,
18 tra Comuni e Province italiane approveranno entro l’ anno
prossimo anche un bilancio ‘verde’. E’ questo l’ obiettivo del
primo progetto europeo di contabilita’ ambientale (”Clear”)
applicato agli enti locali, promosso dalla Commissione Europea
nell’ ambito del programma Life-ambiente, a cui andra’ un
cofinanziamento di 3,7 miliardi. Stamane gli enti locali
interessati si sono ritrovati a Ferrara, citta’ capofila del
progetto, per mettere a punto un metodo di lavoro comune.


Perche’, se da una parte il concetto di contabilita’ ambientale
puo’ risultare semplice, dall’ altra le metodologie per
elaborare veri e propri ”bilanci verdi” risultano diverse e
complesse. Scopo del nuovo strumento e’ di fare chiarezza su
”costi e ricavi” in senso ambientale, quelli cioe’ che
normalmente non si leggono nei bilanci contabili. ”Sara’ un
documento che parla di ambiente in senso fisico e non solo – ha
spiegato l’ assessore all’ Ambiente di Ferrara, Alessandro
Bratti – Ad esempio, si trattera’ di capire quanti ettari di
verde l’ Amministrazione mette a disposizione rispetto all’ anno
precedente e quanti invece vengono urbanizzati. In un bilancio
tradizionale questo non e’ visibile”. Lo stesso procedimento di
contabilita’ ambientale vale anche per altre voci relative alla
sostenibilita’, come l’ inquinamento atmosferico e delle acque
(con calcolo dei costi per l’ ecosistema e per la salute umana)
o lo sfruttamento di risorse energetiche. ”Tutto questo
consentira’ agli amministratori – ha aggiunto Bratti – di avere
uno strumento in piu’ per le scelte da operare su un territorio,
considerando centrale il parametro ambientale. Realizzare tale
strumento pero’ e’ complicato, perche’ le metodologie di
monetizzazione delle varie voci sono diverse”. Al progetto
”Clear”, oltre al comune di Ferrara, partecipano i comuni di
Bergeggi, Castelnovo ne’ Monti, Cavriago, Grosseto, Modena,
Pavia, Ravenna, Reggio Emilia, Rovigo, Salsomaggiore, Varese
Ligure e le province di Bologna, Ferrara, Reggio Emilia, Modena,
Napoli e Torino. Altri partner del progetto sono la Regione
Emilia Romagna, che coordinera’ le esperienze locali in vista di
una futura estensione del ”Metodo Clear”, e l’ Ocse, che
garantisce l’ apporto di analoghe iniziative straniere e la
diffusione oltre frontiera dei risultati ottenuti in
Italia.