E’ stazionaria, per la maggior parte dei parametri chimici, la qualità delle acque sotterranee modenesi che alimentano gli acquedotti. Ma in alcuni pozzi, situati a Cognento, nella zona sud di Modena e a Formigine, i livelli dei nitrati hanno superato i limiti di qualità stabiliti per legge

I dati si riferiscono al periodo 1999-2000 e sono pubblicati nel rapporto biennale sulla qualità delle acque, realizzato dalla Provincia di Modena e dall’Arpa.

La ricerca viene diffusa in occasione della “Giornata mondiale dell’acqua” che si celebra venerdì 22 marzo, su iniziativa dell’Onu, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni locali sui problemi della tutela della risorsa acqua.

“Occorre intervenire – afferma Ferruccio Giovanelli, assessore provinciale all’Ambiente – per ridurre ulteriormente gli spandimenti zootecnici e migliorare il risparmio di acqua. La tutela di questa importante risorsa è una priorità assoluta per la Provincia. Nel definire le strategie ambientali abbiamo destinato oltre otto milioni di euro in tre anni per l’adeguamento dei depuratori, il miglioramento del sistema fognario e degli acquedotti e per la riduzione dell’impiego delle acque sotterranee ad uso industriale, attraverso il potenziamento delle connessioni delle imprese con l’acquedotto industriale tra Modena e Sassuolo”.

Il rapporto contiene anche i dati sulla qualità delle acque di fiumi e torrenti. Le acque di Secchia e del Panaro sono di buona qualità ma solo nei tratti di montagna e collina. (vedi comunicato n. 285). Scendendo verso la pianura la qualità peggiora progressivamente fino a diventare scadente, per effetto degli scarichi urbani, industriali e agricoli. Ma la presenza di una diffusa rete di depuratori ha contribuito a mantenere stazionaria la situazione rispetto agli anni precedenti e in alcuni casi a migliorarla.

Dalla ricerca emerge anche che oltre il 94 per cento delle acque di fognatura viene depurato. Nelle fognature pubbliche finiscono anche il 70 per cento degli scarichi industriali, i restanti sono trattati direttamente dalle imprese.

Con il nuovo testo unico delle acque sono individuati anche obiettivi precisi di qualità da conseguire nei prossimi anni: entro il 2008 per Secchia e Panaro si dovrà raggiungere almeno la classificazione di “sufficiente”. L’obiettivo sarà realizzato attraverso specifici piani di tutela della risorsa acqua.