Saranno estesi i controlli sugli scarichi idrici degli otto più importanti depuratori di acque reflue urbane modenesi. La legge del 1999 sulla tutela delle acque, oltre ad avere introdotto nuovi e più severi limiti di qualità delle acque dei depuratori, ha imposto un nuovo regime di controlli obbligatori che diventano anche più frequenti e approfonditi.


Per eseguire, a partire dal 2002, questa nuova e più complessa procedura la Provincia e l’Arpa di Modena hanno sottoscritto un accordo con le aziende Meta, Sat, Aimag e Depura che gestiscono gli otto depuratori con potenzialità superiori ai 15 mila abitanti: Modena-Naviglio, Carpi, Castelfranco, Castelnuovo Rangone, Mirandola, Sassuolo, Soliera e Vignola.

L’intesa è stata siglata nel corso di un incontro che si è svolto ieri nella sede della Provincia di Modena. L’accordo sancisce, come prevedono la legge e le direttive regionali, un nuovo rapporto di collaborazione tra gli enti controllori (Provincia e Arpa), e le aziende che gestiscono i depuratori. I campionamenti dello scarico, infatti, saranno eseguiti non solo dall’Arpa, ma in parte anche dai tecnici delle aziende stesse, sempre per conto di Arpa, sulla base delle condizioni tecniche stabilite dalla legge. L’analisi dei campioni, invece, sarà eseguita esclusivamente dall’Arpa.

Tra controlli di Arpa e quelli autogestiti su ogni impianto saranno eseguite dalle 24 alle 48 verifiche all’anno a seconda delle dimensioni del depuratore, ciascuna delle quali durerà 24 ore. Sono previsti anche controlli più frequenti da parte del gestore sugli scarichi in ingresso dei depuratori.