Pasquetta tra cervi, daini, caprioli, mufloni e cinghiali. Riapre al pubblico, dopo una breve pausa invernale, il Parco Faunistico di Festà, in Comune di Marano, che si pone l’obiettivo di raddoppiare gli oltre cinque mila visitatori registrati nella stagione 2001. Da oggi, fino ad ottobre, diverse specie di animali selvatici dell’Appennino, tra cui una decina di coppie di mufloni con prole, potranno essere osservati da vicino.

Il Parco faunistico, che compie quattro anni di vita, si presenta alla riapertura per il 2002 con il Centro visita e l’ingresso nell’antico borgo di Festà, consentendo così la visita al centro faunistico da un punto panoramico.

Il borgo di Festà – a poco più di mezzora sia da Modena sia da Bologna – si trova, superato Marano sul Panaro, in cima ad una collina a quattro chilometri dal bivio della fondovalle Panaro in direzione Coscogno Pavullo.

Nel borgo di Festà c’è il punto informazione e ingresso al Parco in cui è collocata anche la biglietteria: in quest’area vengono fornite tutte le indicazioni necessarie, organizza per comitive visite e escursioni guidate e distribuisce materiale tecnico e divulgativo dell’area.

Il biglietto d’ingresso è di lire 5 euro per gli adulti, 3,50 euro per i ragazzi e sotto i 6 anni è gratuito. Il prezzo per i gruppi di studenti è di 5 Euro e comprende ingresso e accompagnatore. Il Parco è aperto tutti i giorni festivi (dalle 9 alle 19) mentre è accessibile per i gruppi tutti i giorni dell’anno con prenotazione. Per informazioni rivolgersi a Coop Festà Natura (tel. 059/703015).
Oltre 100 gli animali selvatici ospitati che si muovono in una area di cento ettari sulle colline dell’Appennino modenese – possono essere osservati e studiati da chiunque desideri passare una giornata all’aria aperta e non teme salire scendere per sentieri oppure realizzare escursioni in una area naturalizzata di boschi e pascoli: infatti il sentiero principale che attraversa, da nord a sud, il Parco è di oltre tre chilometri passando dai 250 metri ai quasi 600 della vetta.

Il Parco oltre a rappresenta un’occasione unica per osservare cervi, daini, caprioli, mufloni e cinghiali consente anche di avvistare rapaci. Oltre a queste specie si possono trovare: la lepre, la volpe, il fagiano, la pernice rossa, la starna, la poiana, il gheppio, il falco pellegrino, il picchio verde e la gazza. Si tratta una realtà dinamica, idonea alla divulgazione didattica per i giovani, allo studio della biologia di specie animali autoctone poiché nel Parco faunistico sono presenti esclusivamente animali selvatici presenti in Appennino.

Il paesaggio naturale è dominato da ampi spazi aperti, pascoli e pendii con boschi di Roverella e Orniello mentre da un punto di vista floreale è possibile trovare: il prugnolo, la ginestra, il ginepro, il biancospino, il rovo, il pero e ciliegio selvatico, la rosa canina nonché la peonia (in fioritura) e l’orchidea selvatica.

Quello modenese è una delle poche strutture private del genere in Italia, simile a quella del Parco faunistico del Monte Amiata ad Arcidosso, nella provincia toscana di Grosseto.