Botta e risposta tra avvocati e magistrati sul possibile ricorso allo sciopero da parte dell’
Anm contro la riforma dell’ ordinamento giudiziario, a margine di un convegno a Modena sugli abusi nel processo penale.


C’e’ il rischio di ”una grave interferenza nell’ attivita’ del potere legislativo e comunque di una pericolosa contrapposizione tra l’ ordine giudiziario, che in base alla Costituzione deve rispettare la legge, e il Parlamento che e’ totalmente autonomo nel suo potere di legiferare – denuncia il segretario dell’ Unione delle Camere Penali, Domenico Battista – e’ dunque necessario che la magistratura faccia un passo indietro”. ”E’ uno sciopero eversivo – rilancia Giuseppe Taddeucci Sassolini, componente della Giunta dell’ UCPI – non e’ infatti concepibile che un magistrato pretenda attraverso l’ astensione di influire sulla formazione della legge”.
Immediata la replica del pm romano Giovanni Salvi, gia’ vice presidente dell’ Associazione Nazionale Magistrati. ”Siamo in agitazione perche’ ci sono provvedimenti normativi che ledono l’ autonomia della magistratura e incidono sul nostro modo di lavorare – ha ribattuto – rientra nell’ esercizio dei nostri diritti di cittadini quello di astenerci dal lavoro, ma faremo ricorso allo sciopero solo come ultima ratio; oltretutto sarebbe la quinta giornata di sciopero in cinquant’ anni di vita dell’ Anm”.