Un cuore di Romagna piu’ rosso che mai: le F2002 dominano il gp di San Marino, Michael Schumacher vince davanti a Rubens Barrichello e la Ferrari rimette le mani su tutti i Mondiali, costruttori compreso. La 53/ma doppietta, e’ storica: cade infatti a vent’anni dal giorno in cui fu la coppia Pironi-Villeneuve a tagliare per prima il traguardo di Imola.

Ora Schumi, alla 56/ma vittoria in carriera, e’ primo piu’ che mai con 34 punti nella classifica piloti 2002, come la Ferrari che tra i Costruttori sale a 40 punti e supera la Williams (37).
Questo l’esito di un gran premio monotono nelle immagini, spettacolare nella sostanza. Dopo gli incidenti verificatisi nelle ultime gare, quella di Imola e’ finalmente una partenza ”pulita”, come si erano augurati i piloti alla vigilia. Ed e’ un capolavoro nel segno della famiglia Schumacher: Michael, partito in pole, segue perfettamente la traiettoria stabilita e arriva primo alla prima curva; Ralf, partito dietro di lui in seconda fila, riesce subito a superare Barrichello (nonostante questi accenni una chiusura) ma alla staccata e’ costretto a una frenata eccezionale per evitare di andare a tamponare il fratello. Dietro di loro partenza regolare di Montoya (4/o) e delle due McLaren, con Raikkonen 5/o e Coulthard 6/o.
C’e’ il sole, ma gira una nuvolaglia maligna sul cielo di Imola e tutti i team hanno preparato ai box i diversi tipi di gomme. Quelle da pioggia resteranno inutilizzate. Sotto il sole, e nonostante la temperatura della pista salga in pochi minuti dai 21 gradi della partenza ai 33 del 14/mo giro, le Michelin della BMW-Williams non preoccupano la maestosa cavalcata della F2002 di Schumi e delle sue Bridgestone.
Dopo il primo giro il pilota tedesco ha gia’ un vantaggio sul fratello di 1”2, dopo 10 giri e’ a 8”, dopo 20 a 12”. Quasi un secondo al giro, un vantaggio che decide di amministrare come solo lui sa fare (si ricordi il gran premio del Brasile di due settimane fa) mentre alle sue spalle Barrichello comincia un testa a testa con Ralf Schumacher assolutamente appassionante sotto il profilo tattico.
E’ lampante che la Ferrari del brasiliano e’ piu’ veloce della Williams del tedesco, ma non abbastanza per mettere a segno un sorpasso, peraltro difficilissimo su un circuito come quello del Santerno. Il distacco tra Barrichello e Ralf e’ minimo, inferiore a 1”, ma giro dopo giro il brasiliano non riesce a limarlo. In piu’, in un doppiaggio, ci si mette di mezzo anche la Jaguar di Irvine, che lascia passare Ralf ma non il ferrarista, facendogli perdere piu’ di 1”. Per tutta risposta Barrichello al momento del sorpasso manda Irvine letteralmente a quel paese.
Dietro di loro, intanto, il ‘gap’ con Montoya aumenta via via fino a stabilizzarsi sui 15” (da Barrichello e Ralf), mentre le due McLaren decidono di fare una gara di attesa, accontentandosi di stare sui tempi del colombiano a una manciata di secondi da lui. Sono cosi’ i pit stop a movimentare la gara, dominata dal ritmo di Schumacher. Schumi si ferma al 31/mo giro, 7”4; Ralf lo segue, stesso giro, stesso tempo.
La Ferrari decide allora di lasciare Barrichello in pista ancora un giro: ”Spingi” comunicano via radio al brasiliano.
Che, diligentemente, esegue. Risultato: quando rientra in pista dopo il suo primo pit stop (al 32/mo giro, anche per lui 7”4) il ferrarista e’ davanti alla BMW-Williams di Ralf. Ci resta nonostante un secondo pit stop piu’ lento (13”9) che per un attimo sembra mettere a rischio il suo secondo posto. Un’emozione piu’ per chi della formula 1 ama il gusto raffinato della strategia che non per coloro che amano lo spettacolo. Ma tant’ e’: da meta’ gara in poi due Ferrari cominciano a correre sull’ asfalto romagnolo del gran premio di San Marino in prima e seconda posizione.
E questa, si’, e’ un’emozione per le circa centomila persone sparse sui pendii del Santerno, dalla Rivazza al tamburello, dalla Tosa alle Acque Minerali: due rosse davanti a tutti; il mondo, tutto il mondo, ad arrancare alle loro spalle.
Non succedeva al gran premio di casa dai tempi di Didier Pironi e Gilles Villenueve, che esattamente 20 anni fa misero a segno l’unica doppietta Ferrari nella storia del Gran Premio di san Marino. Con quella di oggi, e’ la numero 147 per il Cavallino.
Il resto della gara, infatti, non e’ altro che la recita perfetta di un copione annunciato: Michael Schumacher a gestire come solo lui sa fare i consumi e la potenza della nuova, straordinaria, F2002. Rubens Barrichello, scudiero vincente (suo il giro piu’ veloce in 1’24”170), a proteggergli le spalle.
Ralf (3/o) arriva 25”, 4/o Montoya a 43”, Raikkonen rompe, Button (5/o) riesce con la sua Renault nell’ impresa di arrivare davanti alla Mclaren di David Coulthard, alla fine solo 6/o
lontano oltre un minuto e mezzo dalla imprendibili Ferrari.
Per la Ferrari, da tutto i punti di vista, un giorno da ricordare.