Alla vigilia della riapertura per la balneazione estiva, in programma il 3 giugno, alla piscina Dogali si è concluso un ciclo di lavori di restauro e risanamento conservativo degli esterni della palazzina servizi. L’importo netto dei lavori è stato di oltre 755 milioni, il cantiere è rimasto aperto 250 giorni. Si tratta del primo stralcio funzionale che si allinea ad un “progetto più complesso di restauro e adeguamento funzionale” che interessa l’intera piscina Dogali.

Il lavori di questa prima fase hanno riguardato i muri esterni, con il consolidamento e il restauro delle strutture in cemento armato che avevano subito danneggiamenti nel corso degli anni. Sono state impiegate tecniche di alta tecnologia attraverso l’uso di fibre di carbonio. Sono stati rifatti anche gli intonaci secondo le metodiche e i colori storici grazie alla collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Ambienali e Architettonici di Bologna. Sono stati in parte sostituiti e restaurati i serramenti in ferro pieno e collocati vestri esterni stampati detti “Dama”. Sono state inoltre ricollocate le lampade esterne, secondo un disegno originale del 1934 del progettista bolognese Arturo Manaresi.