Nella primavera del 2003 apriranno il Parco archeologico e il Museo all’aperto, che permetteranno al pubblico di scoprire la vita di un villaggio di 3500 anni fa.

Come in un’ideale macchina del tempo, le lancette della storia si muovono al contrario e si fermano in un giorno imprecisato di 3 mila 500 anni fa in un villaggio dell’età del bronzo. Ci sono il fossato, il terrapieno con le palizzate difensive, la porta d’ingresso, due grandi case arredate con suppellettili, vasellame, utensili, armi, vestiti. Chi arriva qui può sperimentare modi di vita e attività di tre millenni e mezzo fa, costruire vasi, filare, tessere, fondere metalli per ottenere armi, utensili e ornamenti. Tutto questo sarà possibile dalla primavera del 2003 (ma già da ottobre funzioneranno sito internet, posta elettronica e le scuole potranno prenotare le visite), quando su un’area di 23 mila metri quadrati aprirà ufficialmente le porte ai visitatori – se ne attendono circa 15 mila all’anno – il Parco archeologico e il Museo all’aperto di Montale, a pochi chilometri da Modena, nella stessa località in cui sorgeva un importante abitato dell’età del bronzo. Il progetto, avviato nel 1998 in accordo con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, è stato realizzato dal Museo civico archeologico etnologico del Comune di Modena e dal Comune di Castelnuovo Rangone con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Modena. I resti dell’antico villaggio di Montale saranno valorizzati attraverso le tracce delle antiche fortificazioni, cioè il fossato e il terrapieno, mentre pannelli e spazi didattici faciliteranno la comprensione delle altre evidenze archeologiche. Sarà visitabile anche l’area degli scavi, grazie ad una struttura coperta, rivestita all’esterno da manto erboso, che riprende il profilo della collinetta della terramara. All’interno verrà allestito uno spazio museale con i calchi della stratigrafia del villaggio e di uno dei livelli archeologici con maggiore presenza di resti lignei delle abitazioni. I visitatori potranno pertanto “penetrare” nel cuore della collinetta visitare i resti archeologici e ” leggere” nella stratigrafia gli oltre quattro secoli di vita della terramara. Completano l’offerta un’aula didattica nella quale saranno approfondite tematiche archeologiche e una struttura di accoglienza per il pubblico. A fianco dell’area, nel settore settentrionale del parco, un “museo all’aperto” proporrà al pubblico una ricostruzione a grandezza naturale di una parte del villaggio, comprendente il fossato, il terrapieno con le palizzate difensive, la porta d’ingresso, due grandi case ricostruite in modo rigoroso sulla base dei dati provenienti dagli scavi. L’interno delle case sarà arredato con suppellettili, vasellame, utensili, armi, abiti, copie perfette degli originali usati dagli abitanti delle terramare.