E’ l’ Amanita Pantherina, un fungo pericoloso anche se raramente mortale, il responsabile dell’ intossicazione dei sette giovani partecipanti al raduno internazionale dei ‘Nuovi Elfi” sull’ Appennino modenese, nell’accampamento di Lago Cavo, alle pendici del monte Rotondo.


Lo hanno rivelato gli accertamenti compiuti dall’ Arpa (Agenzia regionale prevenzione e ambiente) dell’Emilia Romagna sui resti dei funghi consumati dai giovani di varie parti d’Europa, eredi degli hippy, intervenuti al raduno ‘Rainbow’.
L’assunzione di Amanita Pantherina provoca disturbi nervosi a componente psichica: ebbrezza come da bevande alcoliche, formicolio, disorientamento, talora allucinazioni e delirio. Vi possono essere anche sintomi quali dolori addominali e diarrea.
Le analisi cliniche hanno comunque rilevato che i giovani del raduno modenese avevano consumato anche altri funghi velenosi, ma in quantita’ molto modeste e senza ulteriori conseguenze.
Dei sette giovani finiti al pronto soccorso martedi’ sera, solo quattro risultano ancora ricoverati: due all’ospedale di Pavullo, una ragazza austriaca al Policlinico di Modena e un giovane francese all’ospedale Maggiore di Bologna. Le loro condizioni comunque sono in via di miglioramento.
Questa mattina gli ispettori del Dipartimento di sanita’ pubblica dell’Azienda Usl di Modena hanno compiuto un sopralluogo nell’accampamento di Lago Cavo, prelevando campioni dal ruscello da cui attingono acqua i partecipanti al raduno.
Non sembrano essere stati rilevati particolari problemi sanitari. Per quanto riguarda i servizi igienici, la comunita’ utilizza delle buche scavate nel terreno che vengono poi ricoperte con cenere e terra: in buona sostanza lo stesso sistema adottato nei campi scout. Nessun rischio particolare e’ stato rilevato da un punto di vista idrogeologico (frane, smottamenti e altro), in quanto l’ accampamento e’ in una zona abbastanza pianeggiante. Abbastanza sicuri anche i cibi abitualmente consumati, fatta eccezione per i funghi che hanno fatto scattare l’ allarme.
I veri problemi – ha segnalato l’ Asl – potrebbero essere causati da nuovi casi d’ emergenza, come un infortunio o un parto (al raduno partecipano anche donne in gravidanza), in quanto il campo e’ in una localita’ isolata, a oltre un’ ora di cammino dalla strada piu’ vicina. Sono gia’ 500 i giovani arrivati all’ accampamento, e tanti altri sono attesi nelle prossime ore. Il sindaco di Riolunato, Livio Migliori, che ha compiuto una visita al campo, ha confermato l’ autorizzazione al raduno: ”Al momento – ha detto – non ci sono gli estremi per una revoca dei permessi”.