Studi condotti da ricercatori modenesi consentono di aprire uno squarcio di speranza nella lotta contro l’Aids. Interesse da parte della comunità scientifica che, ai risultati raggiunti, dedicherà un articolo di imminente pubblicazione sulla principale rivista internazionale di settore “AIDS”.

Una equipe di ricercatori modenesi, che raccoglie competenze scientifiche e professionalità mediche del Dipartimento di Scienze Biomediche della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dell’Azienda Policlinico di Modena, ha identificato e completato la caratterizzazione di un significativo gruppo di pazienti con infezione da HIV, che risponde in maniera estremamente efficace alle terapie antiretrovirali adottate per la loro cura. Si tratta di pazienti HIV positivi, afflitti da una drammatica compromissione del proprio sistema immunitario, che dopo l’assunzione di una efficace terapia antivirale, hanno completamente recuperato la funzionalità immune, raggiungendo in 3-4 anni un numero assolutamente normale di linfociti periferici.
Il guadagno di cellule CD4+, note come
linfociti T helpers (quelle che vengono usualmente attaccate e uccise dal virus), è stato di oltre 850 per millimetro cubo.

Le conclusioni e lo studio dell’equipe di ricerca di Modena, contengono possibili implicazioni terapeutiche che riguardano l’integrazione dell’uso della molecola IL-7 con la potente terapia farmacologica antiretrovirale, quale efficace aiuto alla ricostruzione del sistema immunitario da adottarsi anche in pazienti estremamente compromessi.
La ricerca è stata finanziata dall’Istituto Superiore di Sanità, e a giorni il suo resoconto, già disponibile nella sua versione on-line, sarà pubblicato sull’autorevole rivista internazionale del settore, ovvero “AIDS”.