Buone notizie per la spesa farmaceutica che, dai dati di luglio 2002, in base alle elaborazione di Federfarma, conferma la frenata già avviata nei
mesi scorsi e appare allineata a quella del mese di luglio 2001. I migliori risultati si sono registrati nelle regioni dove sono stati introdotti i ticket sui farmaci mentre la scelta del delisting (dell’uscita dei medicinali dalla fasce di quelli gratuiti) non ha portato ai risultati sperati.


Dopo l’impennata dei primi mesi dell’anno (gennaio-aprile) – nei quali si è registrato un sensibile aumento rispetto agli stessi periodi del 2001 – e il calo di maggio e giugno, l’andamento della spesa 2002 sembra stabilizzarsi sugli stessi valori del 2001. A fine anno la spesa farmaceutica pubblica dovrebbe attestarsi sugli stessi valori di quella registrata nel 2001. Come sempre la situazione risulta diversificata da regione e regione.
Dove sono entrati in vigore i ticket (sostanzialmente in linea con quelli in vigore a livello nazionale fino al 31 dicembre 2000), nel mese di luglio 2002 la spesa è diminuita rispetto a
luglio 2001. Ad esempio, in Piemonte si registra una riduzione della spesa del 11,6%, in Liguria del 8,6%, a Bolzano del 12,3%. Al contrario, nelle Regioni che hanno preferito ricorrere a
misure quali il ‘delisting’, cioè il trasferimento in fascia C di alcuni farmaci considerati non essenziali (inseriti dalla CUF nelle classi B1 e B2), ovvero la distribuzione diretta di farmaci da parte delle strutture pubbliche, nel mese di luglio
2002 la spesa ha ripreso a crescere. E’ il caso, ad esempio, dell’Umbria (+8% rispetto a luglio
2001), della Lombardia (+5,5%), delle Marche (+5,3%) e dell’Emilia-Romagna (+4,8%).
Altre Regioni come Abruzzo, Sardegna e Molise hanno deliberato l’introduzione di un ticket a partire dalla fine di luglio o dall’inizio di agosto, con effetti quantificabili nelle prossime settimane.