”Se ho pensato di fermarmi e riflettere? Certo che ci ho pensato, è stato un periodo chiave della mia vita, tra l’attentato alle Twin Towers e il drammatico incidente di Alex Zanardi”. Ad un anno di distanza dalla tragedia di New York, Michael Schumacher, in una intervista parla di sè e dei drammatici momenti dell’11 settembre 2001.


L’intervista andrà in onda domani sera su
Retequattro nello ”Speciale Senza Rete”.
”E’ stato difficile risalire in macchina – continua il cinque volte campione del mondo- e tornare a guidare come se nulla fosse accaduto. Non me
la sentivo e avrei preferito essere da qualsiasi altra parte piuttosto che correre. Correre a Monza, dopo ciò che era capitato, mi sembrava di cattivo auspicio”. ‘Sono stato molto combattuto, poi ho deciso di scendere in pista ma non c’ero con il cuore. Ero lì, in macchina, ma in realtà ero da un’altra parte… E’ stato importante rendersi
conto che la vita va avanti facendo ogni sforzo possibile perchè avvenimenti di questo genere non si ripetano… Mi sono sentito molto confortato quando pochi giorni dopo siamo andati negli Stati Uniti per il gran premio, nel vedere che gli
americani, per quanto molto scossi, avevano già elaborato lo choc… Ho visto gente già pronta a ricominciare daccapo, con grandissima forza d’animo e il bisogno di normalità e ripresa”.