Sono quasi 600 l’anno i casi di reati sessuali fra minori, bambini che abusano di altri bambini, a
volte fratelli e cugini. Un fenomeno, lo Young Sex Offender, secondo gli addetti ai lavori molto più diffuso di quanto si conosca.


Le ultime statistiche, elaborate dal centro studi di
Telefono Azzurro sulla base dei dati Istat, colgono infatti, secondo Ernesto Caffo, ordinario di neuropsichiatria infantile all’università degli studi di Modena e Reggio Emilia e presidente di Telefono Azzurro, sono solo la punta dell’iceberg. ‘Il problema più serio è che di fronte a questi ragazzi
scatta troppo presto l’isolamento e il rifiuto della società di farsene carico e aiutarli a superare il disagio – ha aggiunto Caffo durante un dibattito dedicato a questo fenomeno – Sono persone che hanno dentro una profonda sofferenza, dobbiamo
aiutare concretamente le piccole vittime e per questo abbiamo iniziato da tempo una riflessione sul tema, confrontandoci anche sul piano internazionale con altri paesi”. La casa, secondo quanto ha spiegato Giovanni Lopez del team
dell’Emergenza di Telefono Azzurro, è appunto il luogo dove più spesso si consumano queste tragedie, ”perchè il minore si trova in una condizione di potere data dall’essere fratello o
sorella maggiore”.L’andamento delle denunce contro i minori accusati di reato sessuale è costante con una lieve flessione nel 2000 rispetto
al biennio 1998-99: da 583 casi l’anno si arriva infatti, nel 2000, a 561. Lombardia Sicilia e Campania sono le tre regioni che hanno il
numero più altro di denunce di questo tipo.
Telefono azzurro propone per questo una rete di collaborazione internazionale per fronteggiare il fenomeno che venda in prima linea le forze di polizia, ‘help child line’ e servizi sociali per trovare soluzioni di continuità alle azioni da intraprendere.