Le multe che vengono fatte con le macchine fotografiche a chi passa col rosso ai semafori, mediante l’apparecchio Foto-red, potrebbero essere tutte nulle. Ad affermarlo è un giudice di pace campano che ha sistematicamente rinviato al mittente le sanzioni.

Secondo il giudice l’apparecchio non è previsto dal Codice e quindi la presenza di un vigile è imprescindibile per rendere valido il provvedimento sanzionatorio. In caso contrario dunque chi riceve la multa, secondo il giudice, è legittimato a presentare ricorso. Non ci sarà da stupirsi dunque se con le prime multe arriveranno anche ricorsi.
Ma qual’è la motivazione che azzera le cosiddette multe Foto-red, in vigore dai primi di ottobre a Modena, una delle pochissime città ad aver azzardato sanzioni così contestate?
«Nell’articolo 345 del regolamento del Codice della Strada – dice in buona sostanza il magistrato – non è scritto da nessuna parte che è autorizzato il controllo solo con le apparecchiature automatiche. I sistemi automatici per rilevare le infrazioni, come autovelox e telelaser vengono adottati, ed è scritto a chiare lettere, come strumenti di ausilio agli agenti che operano sulla strada. Al di fuori di questa situazione il divieto è assoluto. La conclusione è chiara: gli strumenti elettronici sono un aiuto in più a eventuali contestazioni, ma l’infrazione dev’essere contestata immediatamente».
Divieto assoluto insomma delle multe sparate via posta, che arrivano con la solita dicituta: «Pagate o scatta la maggiorazione».