Un nuovo liceo classico al Formiggini di Sassuolo, un liceo delle scienze sociali al Fanti di Carpi, al posto dell’indirizzo socio-psico-pedagogico, ma anche un corso per perito informatico al Levi di Vignola, un indirizzo commerciale linguistico al Luosi di Mirandola e uno per geometri al Calvi di Finale, oltre a un indirizzo di fisica industriale al Vinci di Carpi e un nuovo tecnico agrario allo Spallanzani di Castelfranco.

Sono le principali novità della proposta di adeguamento della rete scolastica superiore di Modena definita dalla Provincia e che potrà essere applicata già dal prossimo anno scolastico. Il provvedimento è all’esame del Consiglio provinciale di mercoledì 30 ottobre. “Esercitiamo per la prima volta questa nuova funzione di programmazione – spiega Claudio Bergianti, assessore provinciale all’Istruzione – e abbiamo deciso di farlo con prudenza dato il carattere transitorio delle disposizioni regionali, ma anche a causa dell’incertezza rispetto ai futuri assetti del sistema scolastico”. In sostanza, si introducono sette nuovi indirizzi negli istituti tecnici e nei licei (con una sostituzione a Carpi) e si consolidano gli indirizzi professionali e artistici passando da un’offerta complessiva di 110 indirizzi a 116 in tutto il territorio provinciale, con 43 tipologie diverse, da parte delle 31 autonomie scolastiche. Per il prossimo anno, inoltre, si propone anche l’attivazione di cinque nuovi corsi serali di indirizzi già presenti: meccanica al Galilei di Mirandola, elettronica e comunicazioni al Marconi di Pavullo, l’indirizzo industriale meccanico-termico al Levi di Vignola e al Vallauri di Carpi dove si prevede anche l’elettrico-elettronico. Non fa parte del pacchetto, invece, l’attivazione al Sigonio di Modena e al Fanti di Carpi di due corsi artistico-musicali. “E’ una proposta emersa nella fase di consultazione e che abbiamo condiviso – spiega Bergianti – ma trattandosi di introdurre un indirizzo non presente in ambito provinciale, serve l’intesa preventiva con la Regione che, invece, mantiene forti elementi di problematicità rispetto all’introduzione di corsi sperimentali in mancanza di una contestualità con la riforma degli ordinamenti scolastici”.