Tonnellate di fango e detriti si sono staccate dalla montagna e si sono riversate nel letto del
torrente Rossenna, in località Minello di Polinago, sull’Appennino modenese.

La strada comunale che scorre parallela al corso d’ acqua è completamente ostruita ma a destare maggiore preoccupazione è il lago artificiale che si è creato a monte della frana e che, a causa delle piogge in corso, si ingrossa al ritmo di 5 centimetri l’ora.
Se l’acqua dovesse tracimare sarebbe necessario evacuare alcune delle abitazioni che si trovano vicino al punto dello smottamento, che ha un fronte di 500 metri. I tecnici provinciali e della protezione civile stanno cercando di togliere parte dei detriti con grosse ruspe ma è un’ operazione molto delicata in quanto, togliendo troppa terra, si rischia di far franare altro terreno. Per questo è stato disposto un immediato censimento delle abitazioni a rischio in modo da procedere velocemente con l’ eventuale evacuazione. Le persone che vivono nella zona, per il momento, non sono isolate ma per raggiungere il paese di Polinago devono fare un percorso alternativo lungo circa 40 chilometri.

Intanto resta ancora critica la situazione a Frassinoro, dove due smottamenti, uno dei quali ha causato lo sprofondamento di una strada provinciale, circondano il centro abitato rendendo
impossibili i collegamenti se non attraverso strette e disagiate strade secondarie. A Frassinoro il fronte della seconda frana, quella sulla provinciale 32, ha invaso un piccolo acquedotto che serve nove abitazioni.

Nel pomeriggio di oggi, nella sede della
Provincia, è previsto un vertice di emergenza tra i tecnici,gli assessori e i sindaci dei comuni montani martoriati dalle frane, alla presenza dell’ assessore regionale alla difesa del suolo Marioluigi Bruschini.