“Condannata” dalle Poste a risarcire il bottino della rapina e sospesa dal servizio (cioè privata della retribuzione) per quattro giorni. E’ quanto è accaduto a F.G., 43 anni, residente a Polinago, direttrice dell’ufficio postale di Costringano di Palagano.

I fatti risalgono al 18 giugno scorso, quando due malviventi rapinarono l’ufficio postale prelevando dalla cassaforte e dai cassetti la somma totale di 6.038,99 euro in contanti.

Il caso, che ha pochissimi precedenti in Italia, viene sollevato dal sindacato SLP-CISL di Modena, al quale la donna – che dopo la rapina è stata colpita da un profondo stato di ansia depressiva che l’ha costretta a una lunga assenza dal servizio – si è rivolta per impugnare i provvedimenti. Secondo quanto riferito dal sindacato, per le Poste Italiane spa la responsabilità della rapina è stata attribuita alla direttrice dell’ufficio, che non aveva attivato l’apertura a tempo della cassaforte, agevolando di fatto i malviventi. Pertanto l’azienda ha addebitato alla donna il danno patrimoniale subito, ritenendo che esista un nesso di causalita’ tra la condotta della lavoratrice, giudicata omissiva, e l’azione criminosa.

La richiesta di risarcire il bottino e la sospensione dal servizio, per il sindacato, si configurano come veri e propri atti di mobbing.