A tre anni dal diploma quattro ragazzi su dieci sono impegnati in un percorso di studio, gli altri sono occupati (solo il 2% è in cerca di lavoro, di solito una nuova occupazione), soprattutto nel settore dei servizi le ragazze (62%), del manifatturiero i ragazzi (51%) con una prevalenza del meccanico e dell’industria per la fabbricazione di apparecchiature elettriche.

I diplomati che lavorano sono prevalentemente impiegati in ruoli tecnici (33%). Otto su dieci, inoltre, hanno contratti a tempo indeterminato, il lavoro cosiddetto “atipico” ha un ruolo marginale.

Sono i risultati della ricerca sugli esiti occupazioni e di studio dei diplomati del 1998 che la Provincia di Modena ha condotto per verificare i percorsi seguiti e le scelte effettuate dai giovani. Il rapporto di sintesi, pubblicato nelle scorse settimane, fotografa la situazione all’inizio del 2002 con interviste realizzate nello scorso inverno.

I diplomati che hanno scelto di proseguire gli studi (41%) si sono indirizzati all’università per quasi un terzo sull’area umanistica (30%), le altre scelte sono state per l’area economica (17,8), ingegneria (13,8), l’area scientifica (11,7), l’area giuridica (8,5), l’area medica (6,4), l’area politico-sociale (5,4), agraria (3,2) e architettura (2,8). Solo il 2,3% ha proseguito il percorso formativo in ambito non universitario.

Tra i diplomati provenienti da istituti professionali solo il 6,7% è iscritto all’università, per gli istituti tecnici la percentuale sale al 23,7 mentre arriva al 73% per chi proviene dai licei. Come avviene a livello nazionale, sei modenesi universitari su dieci sono ragazze.

Il rapporto è disponibile in tutte le scuole superiori e può essere richiesto all’assessorato provinciale all’Istruzione: tel. 059 209516.