Si è ucciso Roberto Ciampa, di Atripalda (Avellino), il cadetto diciannovenne del 184/o corso
dell’Accademia Militare di Modena morto ieri pomeriggio gettandosi da una finestra al quarto piano di Palazzo Ducale: l’ipotesi del suicidio è stata confermata dal Pm Pasquale Mazzei, che ha dato il nullaosta per la sepoltura.


Il pm ha raccolto le testimonianze di alcuni compagni di corso dell’allievo ufficiale, ricostruendo così le ultime ore di vita del giovane che, a metà di questa settimana, avrebbe dovuto sostenere con i compagni l’esame di diritto costituzionale. Sarebbe stata proprio la preoccupazione per la prova orale a far crescere in Roberto Ciampa la paura di non
essere in grado di superare l’ esame e la conseguente agitazione.

Nel primo pomeriggio di ieri, poco prima della tragedia, il
cadetto aveva parlato di questo con due compagni di corso con i quali aveva studiato fino alle 14, per poi concedersi una pausa soltanto per un caffè. Proprio per studiare Ciampa si era fatto esonerare da una gara podistica (in un primo momento, invece, risultava che vi avesse partecipato) che si è svolta nel quartiere Madonnina di Modena.

Questa mattina i familiari del giovane hanno eseguito il riconoscimento della salma; in serata è prevista la partenza per il paese di origine, dove domani si terrà la cerimonia
funebre, alla quale parteciperanno anche alcuni ufficiali della Nunziatella di Napoli, dove l’allievo ufficiale era stato per tre anni diventando ‘capo corso’.

A Modena Ciampa era giunto
nell’ ottobre scorso e seguiva il corso di studi del primo anno;nel 2004 sarebbe diventato sottotenente. Nel suo paese di origine il giovane era tornato durante il periodo di Natale, per
trascorrere una licenza insieme a parenti e amici. Ad Atripalda,dove il padre gestisce un’autofficina, era cresciuto assieme al fratello gemello nell’Azione cattolica e aveva frequentato il
liceo scientifico, prima di entrare alla Nunziatella. Amici e vicini di casa lo ricordano come un ragazzo molto educato e riservato.

L’Associazione Nazionale Genitori dei soldati in servizio obbligatorio di leva (Angesol), con sede a Padova, ha scritto al Presidente della Repubblica Ciampi e al ministro della Difesa Martino. ”L’Accademia Militare di Modena, dalla tradizione storica – si legge nella lettera – è ormai diventata un tragico porto delle nebbie dove si infrangono troppe giovanili speranze. Urge rivedere i metodi rigidi, spesso coercitivi, vigenti all’Accademia, non più adatti per i tempi attuali. Ci auguriamo che venga fatta luce su queste prevedibili quanto scontate ed inutili morti, affinchè i responsabili vengano assicurati alla giustizia. Nel 2002 sono stati ben sette i suicidi nelle Forze Armate riportati dalla stampa nazionale”.