Un successo, secondo gli organizzatori, lo sciopero indetto da tutti i sindacati per protestare contro la riforma Moratti e la guerra in Iraq. L’80% di adesioni si registra in Emilia Romagna.

Con questi dati si è conclusa alle 12.30 la manifestazione e i circa 15 mila tra lavoratori della scuola e studenti (ottomila i giovani secondo gli organizzatori) hanno lasciano piazza Nettuno. ”Ma la lotta contro l’idea di scuola della Moratti continuerà”, ha detto dal palco prima di congedare la folla Claudio Cattini, segretario regionale Cgil Scuola.

Oltre a battersi per il rinnovo del contratto di lavoro, bloccato da 14 mesi, i sindacati sono scesi in piazza, uniti per la prima volta per contestare la riforma Moratti, la riduzione degli organici e l’aumento della precarieta’ degli insegnanti. Al centro della protesta, inoltre, l’abbassamento dell’obbligo scolastico a 13 anni.

Per questo la Cgil Scuola dell’Emilia Romagna ha accolto positivamente il progetto di legge regionale proposto dall’assessore alla Scuola della Regione, Mariangela Bastico. ”Il biennio integrato previsto dalla riforma Bastico allunghera’ di due anni la permanenza dei ragazzi nelle strutture scolastiche -spiega Cattini- Il biennio assicurerà dunque anche a quei giovnai che sceglieranno la strda della formazione e del lavoro una quantità di sapere e di cultura indispensabile”.