Il Consiglio dei ministri ha approvato
il decreto legge antiblack out.

Secondo quanto si apprende, il provvedimento varato dal Governo permette un innalzamento dei
limiti consentiti per le temperature delle acque di scarico degli impianti, incrementando la potenzialità di produzione delle centrali italiane di circa 2.000 mw.

La misura varata oggi – secondo le prime indicazioni – è comunque provvisoria, per affrontare l’emergenza in atto, e dovrebbe coprire i prossimi tre mesi. L’incremento dei limiti
ammessi dalle norme sull’inquinamento termico sarebbe stato fissato in due gradi: per lo scarico delle acque sarebbe stata consentita cioè una temperatura fino a 37 gradi.

Un intervento che – secondo quanto precisano i tecnici
– dovrebbe consentire si superare il problema della cappa termica che, con l’afa di questi giorni, sta diminuendo le potenzialità degli impianti di
generazione, contribuendo all’emergenza che ha visto la scorsa settimana sei milioni di italiani alle prese con il il primo razionamento di elettricità dal dopoguerra.