La situazione di crisi provocata dalle elevate temperature e dall’assenza prolungata di pioggia si sta facendo sempre più drammatica per le imprese agricole dell’Emilia-Romagna: la mancanza d’acqua riduce le produzioni e aumenta i costi per irrigare.

L’allarme è della Cia (Confederazione italiana agricoltori) regionale che ha avviato un’indagine sulla situazione idrica sul territorio e sullo stato delle colture e sollecita le autorità a monitorare i prezzi dei prodotti ortofrutticoli immessi sul mercato.

Gravi preoccupazioni per la situazione del comparto frutticolo, colto da questa crisi nella fase delicata di accrescimento del frutto e nella formazione dell’apparato gemmario per il prossimo anno. Sono inoltre in atto fisiopatie da squilibrio idrico e termico con recrudescenze di attacchi di acari e maculatura bruna. I frutti si presentano di una calibratura mediamente inferiore e si delineano preoccupazioni sulla loro conservablità.

Nel comparto viticolo si è ad un punto critico e se non vi sarà un sufficiente apporto idrico nei prossimi giorni la situazione potrà degenerare con la ‘impallinatura’ dei grappoli e la conseguente caduta quantitativa della produzione. Sufficientemente tranquilla e sotto controllo invece, secondo la Cia, la situazione fitosanitaria. Per le colture in pieno campo (orticole, mais, sorgo, soia, bietola) e per le colture foraggere, già gravate dall’andamento negativo nella fase di semina, sono in atto fenomeni di forte stress idrico, al limite del non ritorno se non vi sarà una consistente inversione meteo o tramite interventi di irrigazione di soccorso.

Anche i comparti zootecnico e lattiero-caseario risentono negativamente dell’andamento climatico e registrano un calo della produzione. Vista la situazione, la Cia chiede alla Regione Emilia-Romagna l’attivazione immediata delle procedure di monitoraggio dei danni provocati alle colture e della disponibilità idrica in tutto il territorio regionale per una eventuale dichiarazione di stato di calamità naturale in tutte le Province, oltre che la predisposizione di piani di emergenza per garantire interventi di approvvigionamento e irrigazione di soccorso.

La Cia ribadisce che l’agricoltura utilizza la risorsa idrica per la produzione di derrate alimentari ed è impegnata ad adottare tutte le misure per il risparmio e l’uso razionale della risorsa idrica per fronteggiare l’emergenza e per la formulazione di un equo Bilancio idrico in ambito regionale.

La Confederazione regionale condivide la richiesta dello stato di emergenza avanzata dal presidente della Regione Vasco Errani al Governo e chiede inoltre il rispetto delle priorità previste dalla Legge Galli, che prevedono la precedenza dell’utilizzo agricolo delle fonti idriche, successivamente ai fabbisogni idrici della popolazione.