Arriverà dai bacini idroelettrici montani, attraverso l’apertura degli invasi, l’acqua necessaria ad aumentare il livello del Po e quindi indirizzata all’irrigazione delle colture. Lo ha stabilito il vertice presso l’Autorità di bacino del Po a Parma, presieduto dal capo della Protezione civile, Guido Bertolaso.

I bacini montani potranno dunque garantire 3 milioni di metri cubi al giorno per 15 giorni dell’acqua necessaria. Nel corso della riunione si è decisa anche la costituzione di una cabina di regia che sarà presieduta da Michele Presbitero, segretario generale dell’Autorità di bacino del Po e componente della Commissione grandi rischi della Protezione civile. ”Per ora gestiamo la situazione in modo ordinario” -ha spiegato Bertolaso- che ha anche chiarito che qualora questa procedura non dovesse riuscire a gestire l’emergenza, sarebbe necessario passare allo stato di crisi.

L’obiettivo è quello di garantire 3 milioni di metri cubi di acqua al giorno ”stare su questo valore -spiega Bertolaso- ci permette di superare la situazione di crisi fino a fine mese”.