Partono i primi interventi straordinari per incrementare la quantità di acqua nei bacini di raccolta dell’Appennino modenese. I livelli, infatti, sono scesi in modo preoccupante da alcuni giorni a causa della siccità e dell’aumento dei consumi dovuto al gran numero di turisti.


Per tutto il fine settimana sono proseguiti i sopralluoghi tecnici e le verifiche che hanno portato in alcuni casi all’avvio dei servizi di emergenza in grado di scongiurare l’emergenza.

Un potabilizzatore gestito da Meta e messo a disposizione dalla Provincia di Trento, è entrato in funzione oggi sul torrente Doccione a Fanano. Permetterà di convogliare circa quattro litri al secondo nei bacini che riforniscono sia Fanano che Sestola. Un altro potabilizzatore entrerà in funzione nei prossimi giorni probabilmente al lago della Ninfa, ma sono ancora in corso le verifiche tecniche.

E’ partita anche la captazione straordinaria di acqua da due sorgenti a Fanano per alimentare il paese che tuttora è servito da una servizio di autobotti gestito dalla Provincia di Modena, in grado di assicurare circa 200 mila litri di acqua al giorno.

Anche a Fiumalbo il Comune, dopo aver constatato il preoccupante abbassamento dei bacini, ha deciso di ricorrere alla captazione straordinaria di due sorgenti vicino al paese.

A Serramazzoni, infine, la Sat sta predisponendo il potenziamento di un impianto di prelevamento di acqua dallo Scoltenna.

Per ora gli interventi straordinari programmati con il coordinamento della Provincia per far fronte alla crisi idrica hanno un costo di circa 200 mila euro, per circa la metà già finanziati dalla Regione e dalla stessa Provincia.